Cuphead, shoot ‘em up con platform 2D ispirato ai cartoon Disney degli anni ’30

Ricordate "Silly Simphony", gli splendidi cortometraggi Disney realizzati a cavallo degli anni '30? Qualche giorno fa, in esclusiva per Windows e XBox One, è uscito "Cuphead", l'opera prima di una gaming house canadese che riporta in auge le medesime atmosfere

Cuphead, shoot ‘em up con platform 2D ispirato ai cartoon Disney degli anni ’30

Qualcuno ricorderà ancora le “Silly Simphony” (Sinfonie allegre), quegli splendidi cortometraggi animati realizzati da Max Fleischer per conto della Disney tra il 1929 e il 1938, e andati in onda anche nei decenni successivi, come riempitivo nei canali nazionali. Le stesse atmosfere sono state inserite anche in “Cuphead“, il primo videogame della gaming house nordamericana Studio MDHR uscito il 29 Settembre, in esclusiva per Xbox One e per i pc Windows, anche tramite il canale Steam. 

Il gioco “Cuphead”, di genere shoot ‘em up, ha richiesto 3 anni di sviluppo (tramite il motore grafico “Unity”) visto che la parte grafica è disegnata a mano, e la musica jazz che contorna le scene è stata composta per l’occasione. Oltre all’elemento grafico, anche il gioco in sé è apprezzabile: la breve introduzione consente di familiarizzare con l’uomo tazza “Cuphead” (ispirato a un’animazione propagandistica giapponese del ’36) che, dopo essersi giocato l’anima col diavolo, dovrà cimentarsi in un’estenuante avventura per riguadagnarla.

Nel farlo, Cuphead si muoverà su una mappa, in cui i punti chiave saranno ben evidenziati, e ove sarà possibile interagire con diversi personaggi, sia per ricevere informazioni preziose, che per avere in regalo monetine, o venir assegnati di missioni (mini giochi) da portare a termine per maturare ulteriori ricompense.

Solo in questo modo, e sconfiggendo i nemici che si incontreranno strada facendo (a suon di corse, salti, parate, e colpi), dopo aver prevalso sui (30) mega boss di fine livello, si potrà sbloccare un nuovo mondo/livello, dotato di ulteriori, stravaganti, sorprese, che stimoleranno non poco l’impegno del giocatore che, oltre ai riflessi pronti, dovrà anche fare ricorso al suo acume, nella risoluzione dei problemi affrontati.

Per fortuna, i controlli di gioco sono svariati (la tastiera o i gamepad), le vite sono infinite, ed è anche possibile conservare le armi guadagnate dopo ogni “game over”: in questo modo, il fatto di dover affrontare più volte lo stesso livello per familiarizzare con le relative peculiarità sarà meno stressante.

Molto interessante, infine, da un punto di vista puramente estetico, la possibilità di giocare a questo videogame tutto in bianco e nero e, dal punto di vista delle meccaniche videoludiche, la presenza di una modalità multi-player di tipo cooperativo, cui sarà possibile far ricorso – ad un certo punto – negli scontri con i boss, nel corso della quale ci si potrà far affiancare da un altro giocatore umano che, per l’occasione, interpreterà il ruolo del personaggio “Mugman” (uomo boccale). 

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