"Agony": il gioco che porta a provare gli orrori dell’inferno

"Agony" è un gioco che porta il giocatore a vivere gli orrori ed i tormenti dell'inferno, tra i mostri di Doom e le atmosfere infernali e lugubri di "Hunted: La Nascita del Demone"; in realtà, non tutto ciò che è oro, anzi, fuoco, luccica.

"Agony": il gioco che porta a provare gli orrori dell’inferno

Agony” è la nuova proposta della casa videoludica Deep Silver, produttrice di giochi di ruolo e di azione molto interessanti. Questo gioco era atteso da anni, seguito da grandi aspettative, e si è presentato sugli scaffali reali e virtuali lo scorso 29 maggio 2018, per le piattaforme PC, PS4 e Xbox One.

Il gioco, come dicevamo, era stato accompagnato nel suo “work in progress” da grandi aspettative, sia per il fatto che si doveva presentare come uno dei titoli più blasfemi e fuori dalle righe della storia dei videogiochi, sia perché sia annunciava come un capolavoro o, comunque, un ottimo gioco, ricco di azione, scene da brividi, e con uno storyboard eccellente.

La prima cosa che risalta agli occhi di chi gioca ad “Agony”, ed ha già esperienza con il mondo videoludico, è la sensazione di essere a metà tra i mostri e la persecuzione demoniaca di Doom e le atmosfere oscure, tetre ed altre volte infernali, di “Hunted: La Nascita del Demone“; in realtà, ci troviamo di fronte ad una via di mezzo che non ha un vero e proprio canovaccio di trama e di scene emozionanti.

Il gioco è molto confuso in molte sue peculiarità: la storia è piena di punti caotici e, nella progressione dell’esperienza del personaggio (un’anima dannata in cerca del riscatto), ci si imbatte in una serie di documenti interessanti, ma privi di utilità e fini a se stessi. La scelta narrativa, inoltre, in alcuni punti tocca il surreale (se non il demenziale, quando si vestono i panni di una succube) e si chiude con un finale privo totalmente di senso: sapendo questo, speriamo di mitigare in questo modo la vostra delusione.

Ancor più problematico è il sistema di gioco, confuso e mal realizzato nella traduzione dei comandi in movimenti, in un gioco che in parte prevede modalità silenziose, in altre corse sfrenate, in altre battaglie con i demoni; il sistema è ripetitivo e gli enigmi per aprire le porte diventano sempre più noiosi; da non dimenticare, la modalità “morte – non-morte”, quando si viene sconfitti, piena di errori e bug e invece priva di spunti emozionanti.

A cercare di controbilanciare una serie di fallimenti, per fortuna c’è una grafica molto ben realizzata, che rende ottimamente le atmosfere infernali, anche con le texture che, seppur “sfarfallanti”, paiono riflettere le luci dei fuochi infernali; dovete solamente superare la paura del buio, perché in “Agony” non mancheranno le zone oscure, dove la visibilità è letteralmente al lumicino.

Le atmosfere ed i mostri demoniaci, oltre agli altri personaggi secondari (dannati, zombi ed anime oscure), restituiscono ciò che si aspettava da questo titolo, ma di blasfemo e da censura c’è poco, perché sarà presto disponibile su Steam una versione “censurata” del gioco, ma che non si discosterà, secondo le voci, troppo dalla media di Doom, Quake e le serie videoludiche horror e thriller come Resident Evil.

“Agony”, tutto sommato, se vi piacciono queste atmosfere infernali e piene di dolore e frustrazione, può risultare anche piacevole, scavalcando alcune delle numerose magagne realizzative; altrimenti, con obiettività, faticherete ad arrivare in fondo alle circa dieci ore che servono a concludere la deludente storia di “Agony”.

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