F1, la Mercedes di Hamilton ha rischiato di rompere il motore a metà gara

Lewis Hamilton ha dovuto vincere con i denti il GP del Brasile. La macchina presentava delle temperature troppo elevate e il motore si sarebbe potuto rompere da un momento all'altro.

F1, la Mercedes di Hamilton ha rischiato di rompere il motore a metà gara

Durante il Gran Premio del Brasile di Formula 1 tenuto ieri, tutti hanno assistito alla performance non proprio brillante delle due Mercedes. In particolare, Hamilton, ad un certo punto ha iniziato a ridurre il ritmo e registrava un passo alquanto altalenante. Ma in pochissimi sanno che in realtà dietro c’era un problema tecnico, non di poco conto, che avrebbe rotto il motore se non si fossero usate le giuste misure di sicurezza.

Il lavoro veloce degli ingegneri e le regolazioni nell’abitacolo da parte del campione del mondo, Lewis Hamilton, hanno assicurato la sopravvivenza dell’auto che gli ha permesso di stare davanti a Max Verstappen e di conquistare la vittoria.

Al 28 dei 71 giri di gara, gli ingegneri della Mercedes hanno riferito che un guasto sarebbe stato imminente per Hamilton, a causa di un problema allo scarico che aveva portato ad un notevole incremento di temperature.

Il guasto di Hamilton che non si è verificato in Brasile

Il pilota inglese stava cercando con urgenza di rimediare dopo che il suo primo pitstop lo aveva costretto a lasciare il comando del GP. “Ho circa 10 canali aperti, e quello che ho sentito su uno dei canali è stato: ‘Lewis, la rottura della power unit è imminente. Sta per rompersi nel giro successivo’. A quel punto ho alzato il volume e ho detto: “Scusa, cosa?” E loro hanno risposto: “Sì, abbiamo un grosso problema con il propulsore, romperà nel prossimo giro” ha spiegato Toto Wolff.

Ma ciò non è accaduto e il team principal della Mercedes subito dopo questo team radio allarmante, si è fatto spiegare la situazione dagli ingegneri che gli hanno spiegato che tutti i limiti di temperatura erano stati superati. L’unica soluzione era riuscire ad abbassarli aggiustando con qualche comando o mappatura particolare.

Wolff fa sapere che solo dall’alto (riferimento a Dio) si sa come sia riuscito Hamilton e finire la gara. Ha affermato che sembrava un incubo e che non vedevano l’ora di vedere la bandiera a scacchi. Diminuendo la potenza la temperatura è scesa sotto i 1000 gradi, ma erano comunque tanti.

Hamilton, dal canto suo, fa sapere che questo motore lo conosce fin troppo bene, al punto da riconoscere ogni singolo rumore, e ha spiegato che la tecnica stava nel dare il meno gas possibile, avere il meno possibile il Full Throttle. “Gli sono molto grato. Il motore ha retto per gli ultimi 10 giri nei quali urlavo alla macchina: “dai, piccola, puoi farcela, facciamocela insieme”.“Il mio battito cardiaco doveva essere superiore ai 190 in quegli ultimi 10 giri in cui cercavo di aggrapparmi ad una macchina in difficoltà. A fine gara ero grato ed euforico allo stesso tempo”.

Continua a leggere su Fidelity News