Coulthard e il rapporto con Schumacher: “Michael mi manca, spero ancora nel miracolo”

David Coulthard per anni si è confrontato in pista con Michael Schumacher. Ora che entrambi hanno chiuso la carriera agonistica, lo scozzese sente la mancanza del tedesco, che spera possa riprendersi dopo il terribile incidente del 2013.

Coulthard e il rapporto con Schumacher: “Michael mi manca, spero ancora nel miracolo”

Oggi David Coulthard è l’inviato della Tv inglese Sky SportF1, ma solo fino a qualche anno fa era uno dei più acerrimi rivali in pista di Michael Schumacher. Tra la fine degli anni ’90 e i primi anni Duemila, i due piloti ebbero più occasioni per confrontarsi, incrementando la storica rivalità tra Mclaren e Ferrari.

Come ci ha insegnato la storia della Formula 1, Schumi fu in grado di vincere ben cinque titoli consecutivi con la Ferrari, mentre Coulthard non riuscì mai a mettere le mani sul mondiale. Insieme con Stirling Moss, rimarrà per sempre uno dei piloti che pur avendo vinto molte gare, ben 13, non riuscì mai a centrare il sogno di diventare campione del mondo.

A distanza di tanti anni da quelle sfide sui tracciati di tutto il mondo, lo scozzese ammette di provare nostalgia. Ma non c’è solo questo, l’ex pilota deve riconoscere che Michael Schumacher gli manca. “Mi auguro di cuore che possa tornare ad avere una vita pubblica per evocare assieme i bei momenti”. Come da lui confessato al sito inglese Express, lo scozzese spera ancora nel miracolo: “Mi piacerebbe davvero poterlo incontrare un giorno e scherzare con lui sulle nostre battaglie di un tempo”.  

Dall’incidente di Meribel dello scorso dicembre 2013, in molti si domandano quali siano le reali condizioni di salute del sette volte campione del mondo. Anche Coulthard, così come tanti addetti ai lavori, non nasconde la curiosità, ma soprattutto la speranza di rivederlo.

E tra i tanti episodi che segnarono la rivalità tra Coulthard e Schumacher, lo scozzese non poteva non ricordare il gran premio del Belgio 1998. Sotto il diluvio, alla partenza si verificò la più grande carambola della Formula 1. Michael ne uscì indenne e incominciò a girare su tempi inavvicinabili. Nessuno riusciva a tenere il suo ritmo, tant’è vero che nel giro di alcune tornate si trovò a doppiare lo stesso Coulthard. E fu proprio in quel momento che avvenne la collisione.

Dopo aver tamponato lo scozzese, Schumacher ritornò ai box su tre ruote, intenzionato a trasformare il gran premio in un incontro di pugilato: “Ricordo la collisione di Spa, Michael era arrabbiatissimo. Mi accusò di volerlo uccidere. In realtà la sua era stata una reazioni a caldo, infatti poi parlandone ne ridemmo entrambi”. L’incomprensione e la scarsa visibilità furono considerate come la causa di incidente spettacolare, ma nonostante il clamore, non macchiò il rapporto tra i due piloti: con gli anni entrambi impararono infatti a simpatizzare e stimarsi reciprocamente.

Continua a leggere su Fidelity News