Vertice europeo sui migranti. La Francia rilancia: ”Nessun ricollocamento se l’Italia non accoglie navi”

Consiglio straordinario UE dei ministri degli interni, indirizzato alla drammatica e complicata questione migratoria. Il ministro degli interni francese Darmanin e il Vicepresidente greco della Commissione europea Schinas invocano l'apertura dei porti.

Vertice europeo sui migranti. La Francia rilancia: ”Nessun ricollocamento se l’Italia non accoglie navi”

Al Consiglio europeo sul vertice delle migrazioni, il ministro degli interni francese Darmanin: ha fortemente sottolineato il ruolo delle ONG che lavorano nel Mediterraneo per salvare centinaia e centinaia di persone, ricordando inoltre ai Paesi del Sud del Mediterraneo, di aprire i loro porti essendo che possono esserci imbarcazioni ONG che navigano le loro acque territoriali e non ottengano un’apertura dei porti.

Le dichiarazioni del ministro francese, fanno pensare a un’aria di tensione con l’Italia. Essendo che c’era stato nelle scorse settimane, un clima di scontro tra Macron Meloni, riguardante la questione migratoria. Fanno ben sperare le parole del ministro dell’interno ceco Vit Rakusan, che dichiara un cauto ottimismo nel propabile conflitto dipolomatico italo-francese. Al ministro ceco interessa molto ascoltare la posizione italiana.

La posizione dell’Italia

A differenza dell’UE, l’Italia decide di non presentare un piano a punti, ma nonostante ciò la bozza del Piano d’Azione proposto dalla Commissione europea rappresenta ”un vero e proprio segnale di enorme attenzione per le necessità dell’Italia. Questa situazione obbliga l’Italia ad agire in maniera tempestiva e collaborativa”

I 3 pilastri d’intervento dell’UE

Nel Primo pilastro è previsto per la fine dell’anno, l’avvio dell’iniziativa Team Europe, che consente a Tunisia, Egitto e Libia di sviluppare importanti azioni, adatte a evitare partenze non regolari. Inoltre si vuole velocizzare una pronta attuazione di collaborazione per i nuovi talenti, tra Tunisia, Egitto e Bangladesh, in modo tale da favorire il mercato del lavoro. Il Secondo pilastro riguarda la facilitazione di una collaborazione maggiore tra Stati Membri dell’Ue e le navi che sono gestite da soggetti privati. Il Terzo pilastro ha l’obiettivo di rivedere le prassi operative base per quanto concerne il ricollocamento dei migranti, al fine di ottenere delle procedure molto più efficienti e veloci, affinchè questo possa aiutare gli Stati membri che accolgono nuovi sbarchi.

Ylva Johansson: la procedura di redstribuzione è funzionante

Il Commissario europeo per gli Affari interni ha dichiarato che ”il sistema di redistribuzione è funzionante e viene eseguito settimanalmente, ma al suo interno deve avere una maggiore costanza e velocità. La Commissione Ue sta lavorando a un vero e proprio piano d’azione per riuscire a gestire i flussi migratori all’interno del Mediterraneo orientale, oltre quello centrale”.

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