Un’ora di sesso retribuita. Ecco la proposta che arriva dalla Svezia

Una proposta di legge che coinvolge circa 550 dipendenti pubblici. La stravagante mozione è stata proposta da Per-Erik Muskos, consigliere comunale di Overtornea arriva. "Poco tempo, non c'è gusto" questo è stata la replica di alcuni cittadini.

Un’ora di sesso retribuita. Ecco la proposta che arriva dalla Svezia

I dipendenti pubblici potranno usufruire di una pausa retribuita di un’ora a settimana per fare sesso. La stravagante proposta arriva dalla Svezia ideata da Per-Erik Muskos, consigliere comunale di Overtornea, il quale ha emanato una mozione originale per combattere il calo di nascite.

La mozione, che consiste in un’ora di sesso retribuita alla settimana, dovrà essere approvata dall’assemblea comunale entro maggio. Nel caso in cui venisse approvata, a beneficiarne sarebbero tutti i 550 impiegati di Overtornea che avrebbero diritto ad un’ora retribuita a settimana per fare l’amore.

Secondo quanto ha riportato il quotidiano la repubblica, Muskos ha affermato: “Fare sesso è un ottimo esercizio fisico e la scienza documenta i suoi effetti positivi sul benessere della persona”. Il New York Times ed il quotidiano popolare svedese Expressen, hanno riportato le motivazioni a cui è giunto il consigliere comunale per arrivare a proporre la travagliata idea.

Infatti, sembrerebbe che Muskos consideri questo provvedimento un modo originale per combattere non solo il calo delle nascite, ma un modo per ridare quello sprint ai matrimoni statici. “Dobbiamo incoraggiare la gente a procreare – spiega – troppo spesso nella stressante vita moderna la gente fa poco sesso”.

Un provvedimento i cui princìpi troverebbero fondamento su una serie di ricerche, le quali giungerebbero alla considerazione che fare sesso fa bene alla vita, garantendo non solo una maggiore produttività al lavoro, ma aiutando la flebile percentuale delle nascite.

È inutile dire che l’ora di sesso retribuita ha trovato sia nel dibattito pubblico che sui social molti sostenitori, non è mancata la proposta per estenderla a tutto il paese.

Di sicuro una mozione che ha scatenato tante perplessità nonché domande curiose: come farà il consigliere a controllare che l’ora in questione venga utilizzata realmente per fare sesso? Si trasformerà in Sherlock Holmes, pronto ad individuare chi diserta la mozione?

Tanti sono i sostenitori della proposta come la sessuologa Malin Hansson che afferma: “Se dipendesse da me introdurrei l’iniziativa in tutto il paese”. Il docente di sociologia, Lotta Dellve, si schiera della parte dei Si per la proposta ma, allo stesso tempo, espone qualche perplessità in merito al rapporto che dovrebbero redigere i dipendenti. Stefan Nilsson, membro dei Verdi, fa appello al buon senso dei contribuenti, che obietteranno di pagare l’ora di sesso.

La questione più spinosa riguarderebbe i single per i quali l’ora in questione risulterebbe un tantino imbarazzante. Tomas Vedestig si esprime a favore di quei dipendenti che non possono o vogliono praticare sesso per svariati motivi, suscitando una questione di competenza. Resta da verificare se il datore di lavoro può inviare a casa il proprio dipendente per procreare.

Un’altra considerazione riguarda il parere di una parte dei cittadini che si è espressa in modo negativo in merito al tempo messo a disposizione: “Un’ora? – hanno affermato – Non basta, troppo poco, non c’è gusto”.

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