Un giovane thailandese di venti anni ha ucciso la figlia di undici mesi in diretta Facebook, annodandole un cappio al collo. Poco dopo anche l’uomo ha messo fine alla sua vita allo stesso modo. La motivazione del folle gesto sembra sia da ricondurre ad una lite familiare.
Ancora una volta il limite della follia è stato superato. La diretta streaming di Facebook utilizzata per mandare in onda live la morte di una bimba di appena undici mesi e del suo papà, capace di una violenza crudele ed inaudita.
L’efferato omicidio-suicidio è accaduto in Thailandia, a Puket, per mano di Wuttisan Wongtalay, di 21 anni, tutto in diretta. Il filmato è rimasto visibile sul social per ben ventiquattro ore, tanto da lasciare inorridito il popolo del web che reclama oggi, e ancora una volta, più sorveglianza e rapidità nel togliere i video violenti o offensivi dal social network più cnosciuto e utilizzato nel mondo.
Sono stati in più di trecentomila le persone che hanno guardato e riguardato le immagini shock dell’omicidio del bambino di 11 mesi, ma non si sono fermati a questo. Infatti, qualcuno ha pensatodi condividereil video pure su un altro social di condivisione Youtube, dove però i controlli di sicurezza hanno funzionato più velocemente ed il video eliminatonel giro di appena quindici minuti.
Anche una rete televisiva locale tailandese ha mandato in onda ilvideo, preoccupandosi soltanto di sfocare l’immagine del viso della piccola. Una situazione che ha infiammato la polemica dell’opinione pubblica, che ancora una volta punta il dito contro il gigante dei social network.