Thailandia, i 12 ragazzi dispersi da nove giorni nella grotta sono vivi: ci vorranno quasi 4 mesi per tirarli fuori

I giovani calciatori dispersi insieme al vice allenatore dal 23 Giugno a causa di inondazioni sono salvi e in buone condizioni, ma per salvarli "ufficialmente" occorreranno quattro mesi.

Thailandia, i 12 ragazzi dispersi da nove giorni nella grotta sono vivi: ci vorranno quasi 4 mesi per tirarli fuori

La Thailandia, ma anche il resto del mondo è stato per giorni con il fiato sospeso, dopo che dal 23 Giugno un gruppo di 12 ragazzi ed il loro allenatore erano stati dichiarati dispersi nella grotta di Tham Luang, a seguito delle forti piogge monsoniche. Dopo nove giorni i giovani, tra gli 11 e i 16 anni sono stati ritrovati vivi e stanno bene, ma non sono ancora salvi. Infatti, secondo l’esercito ci potrebbe volere fino a quattro mesi per riportare in superficie il gruppo.

I giovani calciatori e il loro allenatore sono stati trovati a circa 400 metri dalla cavità di “Pattaya Beach”, fortunatamente rimasta asciutta durante l’inondazione. Stando alle prime informazioni, pare che per tutti i nove giorni non si siano mossi da lì. Il team di soccorritori avevano identificato da giorni quell’aerea come unica via di salvezza per il gruppo. Adesso saranno necessario molte ore di lavoro per ideare un piano di recupero e riportare all’esterno i dispersi.

Le prime parole pronunciate dai ragazzi intrappolati ai soccorritori sono state: “Che giorno è oggi?. Abbiamo fame“. Le dichiarazioni sono state riprese da due speleologi britannici che sono arrivati per primi al gruppo. I giovani hanno poi risposte ad altre domande elementari degli speleologi e poi hanno chiesto quando sarebbero stati tratti in salvo. Purtroppo la risposta non ha entusiasmato il gruppo: “Non oggi, siamo solo in due. Ma molti altri stanno arrivando”. Nel video diffuso dalla Marina thailandese i 12 ragazzi e l’allenatore mostrano chiari segni di denutrizione, ma riescono a camminare.

Mesi per trarre in salvo il gruppo

I tentativi di svuotare la grotta dalla tanta acqua attraverso pompe installate si sono rilevate poco efficaci, ecco perché i giovani saranno addestrati ad effettuare delle immersioni durante la stagione delle pioggie, che avrà fine a Novembre, e quindi aspettare che l’allarme precipitazioni scenda. Insomma ci vorranno mesi prima di salvarli.

Quindi le operazioni non sono finite, ma sono soltanto all’inizio. Come ha spiegato Anmar Mirza, esperto americano di salvataggi in grotta: “bisogna decidere se curarli sul posto o provare a tirarli fuori subito, ed entrambe le operazioni possono rivelarsi molto pericolose”. Portare delle provviste per la sopravvivenza nella grotta non sarà semplice, ma: “i rischi nel far immergere in una cava chi non lo ha mai fatto è esponenzialmente maggiore”.

Adesso il team di esperti si preparerà per fornire assistenza medica e psicologica interrottamente al gruppo, oltre ad inviare scorte di cibo. Sono già numerosi i medici che si sono resi disponibili a trascorrere con loro del tempo nel punto in cui i giovani hanno trovato rifugio dall’acqua. Nonostante la bella notizia, la Thailandia si troverà ad affrontare un drammatico reality.

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