Tanzania, dal 5 novembre è aperta la caccia agli omosessuali: per loro 30 anni di reclusione

Dal 5 novembre un gruppo di "guardiani" avrà il compito di scovare tutti gli omosessuali della zona per poi condannarli a 30 anni di carcere. Queste le nuove direttive del presidente.

Tanzania, dal 5 novembre è aperta la caccia agli omosessuali: per loro 30 anni di reclusione

Il presidente della Tanzania, John Magufuli, continua con la sua politica contro gli omosessuali. Dopo aver fatto chiudere tutte le cliniche del paese che curavano l’HIV, ora è arrivato il momento di istituire dei veri e propri gruppi definiti “guardiani“, che andranno a caccia degli omosessuali. Tutti coloro che saranno scoperti finiranno in carcere per scontare una pena di almeno 30 anni.

Una politica repressiva quella del presidente Magufuli, che trova il sostegno di Paul Makonda, un giovane governatore della regione di Dar es Salaam e membro del partito di governo Chama Cha Mapinduzi, CCM. Dal 5 novembre, il gruppo dei “guardiani” inizierà ufficialmente il suo lavoro di “caccia”.

Chiusura delle cliniche e cambio delle leggi

John Magufuli aveva già iniziato la sua politica di repressione chiudendo le cliniche che si occupavano di curare l’HIV. Il motivo di questa decisione è il sospetto che in questi posti si promuovessero i rapporti sessuali tra omosessuali.

In Tanzania infatti, l’omosessualità è considerata illegale con la presenza degli articoli 154 e 157 sin dall’era coloniale. Inizialmente, chiunque venisse scoperto come omosessuale avrebbe dovuto scontare 14 anni di carcere; con il 2004 è stata inasprita la pena fino ai 25 anni di reclusione.

Dal 5 novembre in Tanzania gireranno dei gruppi di “guardiani” composti di psicologi, agenti di polizia, membri del Tanzania Communication Regulatory Authority e membri del Tanzania Film Board. Tutti quanti avranno un unico scopo: quello di cacciare ed eventualmente ammanettare gli omosessuali nella zona. Tutti coloro che verranno arrestati dovranno scontare 30 anni di galera.

Una politica che va contro tutti i diritti civili e umani e che, andando avanti con gli anni, diventa sempre più cruenta da parte del presidente della Tanzania. Lo stesso John Magufuli, però, giustifica tutte queste sue azioni come un volere divino: “Questo governo sta inasprendo le leggi per volere di Dio“.

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