Si è concluso mercoledì sera con una condanna il processo per Alberto Sanchez Gomez, soprannominato dai media come il “Cannibale di Ventas“. Il 28enne spagnolo, ha stabilito la corte, è colpevole di aver ucciso la madre 68enne strangolandola e di aver poi fatto a pezzi il suo corpo, che ha mangiato nel corso dei giorni successivi all’omicidio insieme al cane.
La giuria, composta da sei donne e tre uomini, ha inoltre respinto la difesa di Gomez, che sosteneva di trovarsi nel mezzo di un “episodio psicotico” quando ha ucciso e mutilato la madre. La corte adesso dovrà stabilire nei prossimi giorni l’entità della condanna per l’uomo, per il quale l’accusa aveva chiesto 15 anni e cinque mesi di prigione.
Alberto, ex cameriere disoccupato che faceva uso di droghe, viveva a Madrid insieme alla madre Maria Soledad Gomez. Il fratello maggiore vive con la sua famiglia, mentre il padre era morto quando l’assassino aveva 15 anni. L’allarme sulla scomparsa della donna fu lanciato a febbraio del 2019 da una sua amica, preoccupata perché non era più riuscita a mettersi in contatto con lei per oltre un mese.
Quando la polizia arrivò a bussare nell’appartamento che condividevano, Alberto rispose: “Si, mia madre è qui, è morta“. L’uomo fu arrestato, e confessò alla polizia di aver strangolato e mangiato la madre “pezzo per pezzo” insieme al suo cane, mangiando la sua carne sia cruda che cucinata. I detective trovarono parti dei resti della donna in alcuni contenitori Tupperware nel frigo e le sue ossa nei cassetti della casa.
La sua testa, le mani ed il cuore furono invece ritrovati nel suo letto. I media all’epoca riportarono che Alberto aveva ridotto il cadavere della madre in oltre 1000 pezzi e che, prima di arrivare ad ucciderla, era stato arrestato 12 volte per maltrattamenti nei suoi confronti.