Secondo un’inchiesta del “The Sun”, Ferrero sfrutta il lavoro minorile

Un recente articolo apparso sul quotidiano inglese “The Sun” accusa la multinazionale dolciaria italiana di sfruttamento dei bambini rumeni, impiegati per realizzare le sorprese contenute nei famosi ovetti di cioccolato.

Secondo un’inchiesta del “The Sun”, Ferrero sfrutta il lavoro minorile

Un recente articolo apparso sul sito internet del quotidiano britannico “The Sun” si è scagliato senza mezzi termini contro uno dei più grandi e famosi colossi mondiali dell’industria alimentare. Al centro di una serie di gravi accuse è finita la Ferrero, celebre multinazionale dolciaria di Alba.  

“Gli schiavi delle uova Kinder” è il titolo di un articolo che non può lasciare spazio a dubbi o interpretazioni. Tutto parte grazie ad una inchiesta condotta dal giornalista Nick Parker, corrispondente per il “The Sun” in Romania. Il suo lavoro si basa sulla testimonianza della famiglia Juri, impiegata in una società che produce e assemblea componenti di plastica per le sorprese degli ovetti Kinder.

Secondo quanto pubblicato, la multinazionale italiana si avvale del lavoro di bambini di soli 6 anni di età a cui viene corrisposta la miseria di 26 centesimi di euro all’ora. In altre parole allo sfruttamento della manodopera minorile si aggiungono anche stipendi da fame, facendo presagire una vera e propria forma di moderno schiavismo. Ma non sarebbero le uniche irregolarità emerse dello scandalo. La famiglia Juri ha aggiunto come l’assemblaggio delle sorprese avvenga all’interno delle abitazioni degli operai.

Il loro racconto è stato confermato da un informatore interno della Kinder. Lo stesso ha proseguito facendo notare che ciò non potrebbe garantire il rispetto delle norme igienico-sanitarie che i consumatori si aspettano invece di trovare al momento dell’acquisto dell’ovetto.

Il giornalista è riuscito a contattare anche altri operai le cui famiglie vengono impiegate per la produzione delle sorprese. È così venuto a sapere che per ogni mille uova completate e consegnate, costoro ricevono l’equivalente di 3,80 sterline, circa quattro euro. Nonostante la paga e le condizioni di lavoro terribili, per queste famiglie non ci sono alternative.

Il corrispondente avrebbe quindi tentato di contattare i responsabili della Prolegis, società che per conto di Ferrero si occupa della produzione delle componenti di plastica dei giocattoli. Una volta raggiunta la sede della Prolegis, il giornalista avrebbe però trovato le porte sbarrate. Ma non sarebbe finita qui. Intimoriti dall’inchiesta e nel tentativo di far sparire ogni prova, i funzionari della ditta subappaltatrice avrebbero requisito tutti gli strumenti presenti nell’abitazione della famiglia Juri.

La talpa della Kinder avrebbe però scagionato la Ferrero, ignara di quanto starebbe succedendo alle sue spalle. “Se i boss della Ferrero sapessero cosa sta succedendo in Romania, probabilmente avrebbero un attacco di cuore. Probabilmente Ferrero non sa per cosa pagano e gli intermediari stanno facendo uno sterminio di persone trattate come schiavi”.

Al momento la multinazionale italiana non ha ancora inviato una replica ufficiale alle gravi accuse ricevute.

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