Rifugiati stuprano bimbo di 10 anni nel centro accoglienza: polizia costretta alla fuga

A Vasteras, in Svezia, un gruppo di rifugiati ha stuprato ripetutamente un bambino di 10 anni all'interno di un centro accoglienza. Quando la polizia è intervenuta, ha dovuto fuggire di fronte alla violenza degli immigrati.

Rifugiati stuprano bimbo di 10 anni nel centro accoglienza: polizia costretta alla fuga

Orrore in un centro accoglienza per rifugiati in Svezia: lo scorso venerdì un gruppo di immigrati ha ripetutamente stuprato un bimbo di soli 10 anni, costringendo persino le forze dell’ordine a battere in ritirata. L’episodio è avvenuto nel centro di accoglienza profughi Signalisten, a Vasteras, pochi giorni prima dell’uccisione di un’operatrice 22enne a Molndal, da parte di un ospite di soli 15 anni.

Le terribili violenze di gruppo hanno messo in allarme lo staff del Signalisten, e la situazione era degenerata a tal punto che questi avevano dovuto richiedere l’intervento immediato della polizia svedese. Così gli agenti si sono immediatamente precipitati sul posto, per tentare di soccorrere il bimbo abusato dai rifugiati.

Stando alle informazioni diffuse dal quotidiano VLT, il rapporto della polizia parla dell’intervento sul posto di 10 agenti, i quali sono dovuto però darsi alla fuga di fronte alle minacce dei rivoltosi. I poliziotti sarebbero infatti stati bloccati dagli ospiti del centro per rifugiati all’imbocco di uno stretto corridoio della struttura, senza riuscire a farsi strada tra la folla. In un attimo la situazione è diventata incandescente, e solo i nervi saldi dei soccorritori hanno impedito che si consumasse una strage.

Gli immigrati hanno iniziato a deridere e provocare gli agenti in segno di sfida, passando ben presto alle minacce. In poco tempo, i dieci poliziotti si sono trovati accerchiati. Nel rapporto citato da VLT, sono state riportate le dichiarazioni di uno degli agenti di polizia intervenuti sul posto: “C’erano numerose persone anche dietro di noi. Ero mentalmente preparato a lottare per la mia sopravvivenza“.

In risposta alle orribili violenze, le autorità hanno deciso di trasferire alcuni rifugiati presso altri centri d’accoglienza. La situazione rimane altamente instabile in Svezia, ed anche altre realtà scandinave come la Danimarca si stanno trovando a dover fronteggiare un’emergenza della portata di una crisi nazionale. Nel frattempo le autorità per l’immigrazione svedesi, interrogate in merito alla vicenda, si sono rifiutate di commentare l’accaduto.

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