Raul Castro a Parigi: neanche una parola sui diritti umani

Due giorni di incontri in Francia, di alleanze e accordi, senza che il presidente cubano Raul Castro abbia proferito una sola parola sui diritti umani: la grave violazione dei diritti umani da parte del governo cubano non è stata messa in discussione

Raul Castro a Parigi: neanche una parola sui diritti umani

Due giorni in Francia senza che Raúl Castro abbia detto una sola parola sui diritti umani. Il presidente cubano è arrivato a Parigi per una visita ufficiale, anche se in realtà gli incontri si sono svolti in assoluta segretezza. Dopo l’incontro con Hollande di lunedì, durante una conferenza stampa nella quale non erano consentite domande entrambi i rappresentanti hanno dichiarato la loro intenzione di stabilire un’alleanza. La Francia ha sottolineato la volontà di rafforzare la presenza delle sue aziende nell’isola caraibica, e per questo ha condonato a Castro buona parte dei debiti del suo paese e ha stabilito un fondo di investimento franco-cubano di 200 milioni di euro.

Durante la seconda giornata in Francia, Castro ha avuto diversi incontri: con Irina Bokova, direttrice dell’Unesco, Claude Bartolone, presidente dell’Assemblea Nazionale, Gérard Larcher, presidente del Senato, Anne Hidalgo, sindaco di Parigi e, infine, il primo ministro, Manuel Valls. Ma nonostante il fine di questo viaggio fosse, in parte, mostrare il nuovo volto cubano di cui tanto si parla dall’inizio del disgelo dei rapporti con gli Stati Uniti, l’atteggiamento del governo cubano non è stato molto diverso: segretezza totale. Tutti gli incontri si sono svolti a porte chiuse.

E, inoltre, la tensione è diventata palpabile con la stampa durante la visita all’Assemblea Nazionale, quando uno dei tre reporter de ‘Le Petit Journal’, un programma televisivo che tratta di temi di politica in forma satirica, ha chiesto a Castro: “Quando i cubani potranno votare?”. Secondo la testimonianza di alcuni giornalisti presenti, Castro e il suo gruppo sono rimasti perplessi, e hanno lasciato la zona senza nessun commento e senza rispondere alla domanda.

La visita di Castro, preceduta da quella del leader iraniano Rohani, ha ravvivato il fuoco sulla conclusione di accordi con paesi che violano i diritti umani. “Il fatto che si sviluppino relazioni tra la Francia e Cuba è un’opportunità per le nostre imprese, ma questo non può essere un freno alla richiesta di rispetto dei diritti umani”, ha affermato Geneviève Garrigos, presidente di Amnesty Internacional in Francia, durante un conversazione con il quotidiano El Mundo.

Garrigos ricorda che nel caso di Cuba la violazione dei diritti umani si riferisce principalmente al controllo della libertà di espressione, di associazione e riunione, così come l’arresto per motivi politici, mentre in Iran, a tutto questo, si aggiunge anche la pena di morte, che complica ulteriormente la questione.

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