Londra: Mariam, nata ad Ostia, pestata e uccisa da un gruppo di bulle

Mariam Moustafa è stata pesata da un gruppo di ragazze a Londra ed è morta dopo tre settimane in coma. La 18enne era italiana, si era trasferita a Londra con la famiglia qualche anno fa.

Londra: Mariam, nata ad Ostia, pestata e uccisa da un gruppo di bulle

La ragazza 18enne, massacrata di botte a Londra da un gruppo di giovanissime è Mariam Moustafa, italiana di orgini egiziane. La notizia arriva dalla trasmissione “Le Iene”, che ha pubblicato l’anteprima del servizio che verrà trasmesso in onda domenica. Mariam è cresciuta a Ostia, ma quattro anni fa insieme alla sua famiglia si è trasferita nel Regno Unito.

La giovane Mariam è stata vittima di una baby gang femminile, che probabilmente già in altre occasioni era stata presa di mira dal branco. La baby gang è formata da una decina di ragazze, che l’hanno massacrata con pugni e calci, riprendendo il tutto con il cellulare, riducendola in fin di vita. Con Mariam si trovava un amico che ha cercato di difenderla senza successo.

L’aggressione è avvenuta all’esterno del centro commerciale “Victoria Centre” a Nottingham. Mariam inizialmente sarebbe riuscita a salire sull’autobus dopo le prime botte, ma il gruppo l’avrebbe seguita continuando ripetutamente a picchiarla, fino all’intervento dell’autista; ma a quel punto la giovane aveva già perso i sensi.

Poche ore dopo l’arrivo con soccorso in ospedale, i medici del Queen’s Medical Center avrebbero dimesso Mariam, ma la mattina successiva è entrata in coma. La giovane è rimasta in coma al Nottingham City Hospital per 12 giorni, senza riprendere mai conoscenza fino al momento della morte.

La famiglia Moustafa chiede verità, puntando il dito contro la polizia inglese e i medici che hanno dimesso Mariam.
Il caso è presente su tutti i tabloid inglese in prima pagina, mentre il portavoce della polizia locale ha dichiarato alla stampa: “Abbiamo già verificato alcuni elementi fondamentali ma l’indagine è ancora in corso e stiamo sollecitando chiunque abbia qualche informazione che potrebbe aiutarci a mettersi in contatto con noi il prima possibile“, e poi conclude: “Sappiamo che c’erano molte persone alla fermata dell’autobus quando è avvenuto l’assalto e stiamo esortando le persone a farci sapere qualsiasi informazione potrebbe esserci utile“.

Dell’aggressione a Mariam è presente anche un video sul web, girato e condiviso dalla stessa baby gang. In rete è presente l’hashtag Mariam’s rights will not be lost, ovvero “I diritti di Miriam non andranno persi“. Per la famiglia si è trattata di un’aggressione con scopi razzisti, in quanto come dichiara lo zio, la nipote sarebbe stata chiamata dalle bulle “black rose”, cioè “rosa nera”.

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