Incriminato per corruzione il vicepresidente di Samsung Electronics

Il vicepresidente di Samsung Electronics, Lee Jae-yong, indagato per corruzione, appropriazione indebita, occultamento di beni all'estero e falsa testimonianza: il responso finale è previsto per il 13 marzo 2017.

Incriminato per corruzione il vicepresidente di Samsung Electronics

Il vicepresidente di Samsung Electronics, Lee Jae-yong, ed anche erede della famiglia fondatrice, è stato incriminato per i reati di corruzione, di appropriazione indebita, occultamento di beni all’estero e falsa testimonianza nell’ambito dello scandalo che ha colpito la presidente della Repubblica Park Geun-hye e la confidente Choi Soon-sil.

Una fusione poco industriale ma assai strategica la loro, che serviva ad assicurare il passaggio di una quota azionaria di Samsung Electronics dal presidente e padre Lee Kun-hee al figlio Jae-yong.

Tale annuncio ci è pervenuto direttamente dalla procura speciale, che indaga sul caso e che il 17 febbraio scorso ha ottenuto – al secondo tentativo – l’arresto dello stesso.

Sembrerebbe infatti che l’imprenditore, di anni 48 e terza generazione della famiglia fondatrice, abbia versato o promesso di farlo a Choi Soon-sil all’incirca 37 milioni di dollari, in cambio della protezione politica grazie all’influenza esercitata sulla presidente Park su un’operazione del 2015, di riassetto all’interno del gruppo Samsung.

Il gruppo inquirente, guidato dal procuratore Park Young-soo, ha ottenuto a dicembre l’incarico dal parlamento per completare le indagini in 70 giorni, con la proroga di altri 20 giorni che dovranno essere dedicati alla preparazione della verifica degli addebiti mossi contro Park e Choi.

Nonostante Lee è stato il primo ad essere incriminato, siamo anche a conoscenza che ci saranno anche altre quattro persone indagate, tra cui l’ex ministro della Cultura Cho Yoonsun e l’ex capo di Gabinetto di Park, Kim Ki-choon.

Nel frattempo, Lee Kyu-Chul, portavoce del gruppo team titolare del caso, ha fatto sapere che tale situazione ha portato già alle dimissioni di tre dirigenti Samsung, anche loro apparentemente coinvolti nello scandalo, annunciando inoltre lo “smantellamento” del suo Ufficio di presidenza: per la rimozione di Park saranno necessari 6 degli otto giudici del collegio.

La Corte costituzionale comunque, è ormai alle battute finali e il responso dovrebbe maturare entro il 13 marzo 2017, ultimo giorno in carica del presidente della Corte Lee Jung-mi.

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