In India scontri e minacce di morte ai produttori di un film storico

Molte polemiche e gravi minacce per il film indiano Padmavati, che doveva essere nelle sale dal primo dicembre; la "Casta dei Cavalieri" indiana minaccia di morte l'attrice protagonista.

In India scontri e minacce di morte ai produttori di un film storico

Un nuovo film per la Bollywood indiana, ormai sempre più affermata nel mondo cinematografico, ha suscitato dapprima polemiche e malcontento tra la popolazione, che sono poi degenerati in attacchi e addirittura minacce di morte verso i produttori del film, alzando il livello di tensione nella regione settentrionale dell’India, Uttar Pradesh.
Si tratta del film di genere storico: “Padmavati” del regista indiano Sanjay Leela Bhansali, che doveva essere nelle sale dal primo dicembre.

La storia del film è tratta da un poema epico indiano “Padmavat” del XVI secolo. L’opera narra la storia di una regina indù: la regina Rani Padmini, venerata dagli indiani come la regina Padmavati, la quale mostrò enorme senso dell’onore e patriottismo rifiutandosi di essere presa dal sultano musulmano di Delhi, Alanddin Khalji, preferendo la morte. Secondo il poema il sultano di Dehli attaccò nel 1303 il forte della regina, Chitton Fort, solo per desiderio verso la sua bellezza. In seguito alla guerra scatenatasi (nella quale perse la vita il marito della regina Padmavati) fu la regina stessa a governare, finchè, dopo un lungo assedio, la città venne conquistata e la regina preferì darsi fuoco assieme alle altre donne piuttosto che essere presa dal sultano, uccidendosi in un gesto estremo.

Ad opporsi apertamente e pubblicamente al film è il gruppo sociale indiano Akhil Bhartiya Kshatriya Mahasabha che difende gli interessi della “Casta dei Cavalieri” indiana, il quale ha subito creato difficoltà alla produzione del film con attacchi ed atti di vandalismo al set, interrompendo più volte le riprese.

Ma è stato all’annuncio dell’uscita nelle sale del film prevista per il primo di dicembre che tutto è degenerato. Infatti, durante una manifestazione contro il film organizzata dal gruppo della Casta dei Cavalieri, sono stati bruciati manifesti e foto dell’attrice protagonista, Deepika Padukone, e del regista Bhansali.

La minaccia più grave è stata rivolta proprio all’attrice Padukone: “si offrono 10 milioni di rupie (circa 130.000 €) a chi riuscirà a bruciarla viva”. I manifestanti hanno motivato le loro parole affermando che l’attrice non è degna di interpretare la regina Padmavati perche non potrà mai comprendere il suo onorevole gesto e che quindi dovrebbe bruciare viva per provarlo di persona.

La situazione è talmente critica che ha visto l’intervento dell’organismo di censura preventiva indiana (Cbfc) il quale ha sospeso la prima del film, prevista per l’1 dicembre, a data da destinarsi.

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