Il chirurgo, aspirante Zorro, incide le sue iniziali sugli organi dei pazienti

Simon Bramhall è considerato lo Zorro della medicina: ha inciso le sue iniziali sugli organi dei pazienti a cui ha praticato un trapianto. Per ora 2 casi confermati. Una ex paziente lo difende.

Il chirurgo, aspirante Zorro, incide le sue iniziali sugli organi dei pazienti

È abitudine comune quella dei pittori che, solitamente, lasciano la loro firma sulle loro opere, belle o brutte che siano. Lo stesso uso è previsto per i registi che mettono in bella mostra il loro nome durante i titoli di testa. Sono tutti riconoscimenti meritati ottenuti grazie alle loro opere. Avrà pensato di aver fatto un’opera d’arte anche Simon Bramhall, il chirurgo che ha inciso le sue iniziali sui fegati che trapiantava ai pazienti.

Simon Bramhall ha ottenuto il soprannome che più lo rispecchia: Chirurgo-Zorro. Si è meritatamente guadagnato il titolo di migliore chirurgo all’interno dell’ospedale Queen Elizabeth situato a Birmingham, in Gran Bretagna. Probabilmente riteneva che la sua bravura dovesse essere visibilmente riconosciuta, ed è così che ha avuto inizio il suo bizzarro vizio, ovvero quello di incidere sugli organi che trapiantava le iniziali SB. Due sono gli episodi contestati, risalenti a Febbraio ed Agosto, probabilmente però gli episodi sono di più.

Il chirurgo 53enne ha ammesso sotto processo di aver siglato due organi ma è stato ben deciso nel rifiutare le accuse di aggressione e danno fisico nei confronti dei suoi pazienti. Bramhall ha per molti anni, 12 per l’esattezza, operato all’interno del Queen Elizabeth. Nel 2013 è stato sospeso poiché un suo collega ha notato le sue iniziali sul fegato di un paziente il quale necessitava di un nuovo intervento. Il chirurgo ha poi rassegnato le dimissioni nel 2014.

Bramhall utilizzava il gas argon (usato solitamente negli interventi in cui è necessario cicatrizzare per fermare il sanguinamento) per incidere sui pazienti la sua firma. Gli esperti hanno dichiarato che il suo utilizzo, in quella particolare situazione, fosse improprio ma non dannoso. Inoltre non avrebbe compromesso nessuna funzionalità dell’organo.

In aula di tribunale l’accusa ha dichiarato che il suo atto, oltre ad essere eticamente sbagliato, è stato di elevata abilità poiché compiuto di fronte ai suoi colleghi nella loro totale inconsapevolezza. Bramhall inoltre è stato accusato di screditare la professione. Una ex paziente invece si è schierata in difesa del chirurgo il quale le ha salvato la vita: a 39 anni doveva avere solo due settimane di vita, grazie all’intervento però ora ha potuto festeggiare il suo 50esimo compleanno. La sentenza è attesa per il 12 Gennaio.

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