E’ notte e la temperatura si aggira intorno ai 13 gradi centigradi sotto zero. Un uomo torna a piedi dal proprio lavoro quando, davanti a sé, si presenta un’immagine raccapricciante: un’autovettura parcheggiata, ricoperta di neve, dove all’interno c’è il cadavere congelato di una signora anziana, seduta sul sedile anteriore dal lato passeggero.
L’uomo, nonostante l’iniziale “stupore”, provvede ad avvisare la Polizia che, in pochissimo tempo, giunge sul luogo. Gli agenti provvedono ad estrarre il cadavere dall’automobile, rompendo il vetro anteriore ma, subito dopo, si rendono conto che si trattava solo di un manichino.
Il fatto è accaduto nello stato di New York, precisamente nella cittadina di Hudson. Va precisato che, secondo quanto ammesso dagli stessi agenti, il manichino era estremamente realistico: aveva gli occhiali, i denti, abiti veri, scarpe e presentava – addirittura – macchie sulla pelle.
Il proprietario dell’automobile, dopo essere stato rintracciato, ha spiegato che il manichino lo utilizza per i propri “training medici” e, dopo aver appreso la notizia, in un primo momento ha pensato ad uno scherzo, in quanto sembrava impossibile quanto accaduto ma, subito dopo, ha reagito in modo poco ortodosso nei confronti degli agenti inveendo contro di loro, affermando che non avevano nessun diritto a rompere il vetro dell’automobile.
Il capo della Polizia – Edward Moore – è rimasto “stizzito” dal comportamento tenuto dal proprietario dell’autovettura. Ha elogiato il comportamento dei propri agenti, sostenendo che hanno agito senza aver infranto nessun regolamento ed ha colto l’occasione per lanciare un appello a tutti i cittadini di Hudson, proprietari di manichini: “Solo per chiarire, tutti i cittadini di Hudson devono sapere che se parcheggiano un’auto chiusa per strada in una notte gelida con un manichino realistico seduto sul sedile del passeggero… romperemo il finestrino”.