Gli negano la targa “Sono Dio” e fa causa allo stato del Kentucky

Negli Stati Uniti non di rado è facile imbattersi in auto con targhe personalizzate. Il fenomeno è talmente dilagante che un automobilista ha voluto denunciare le autorità del Kentucky che gli hanno rifiutato l’utilizzo della targa “Sono Dio”.

Gli negano la targa “Sono Dio” e fa causa allo stato del Kentucky

Tra le varie peculiarità che caratterizzano il mondo dell’auto degli Stati Uniti non possiamo certo tralasciare le targhe. Il Paese è infatti famoso per le sue targhe posteriori di formato rettangolare, e anche per la possibilità di non dover far uso della targa anteriore, sempre a patto di essere disposti a pagare una piccola sovrattassa.

Ma non possiamo dimenticare anche un’altra precisa facoltà riconosciuta agli automobilisti degli States, ovvero la possibilità di potersi sbizzarrire nel personalizzare la propria targa con parole divertenti, originali o personali.

Quello che sembra ormai essere un vero e proprio diritto, non si è però confermato tale nel caso che ha visto come protagonista il signor Bennie Hart. Nel suo caso, infatti, lo Stato del Kentucky gli avrebbe rifiutato la targa con scritto “I’m God”, ovvero “Sono Dio”. L’uomo ha quindi deciso di denunciare le autorità, ritenendo di avere il diritto di poter scrivere sulla propria targa quello che gli piace, tanto più che prima di trasferirsi nel Kentucky, ne aveva utilizzata una identica nello Stato dell’Ohio.

A sostegno delle sue ragioni, il sig. Bennie ha voluto far presente di essere ateo, e che il senso del messaggio che voleva lanciare era semplicemente quello che sarebbe impossibile dimostrare che chiunque non sia Dio. La scelta non sarebbe quindi una provocazione, ma come sottolineato dallo stesso signor Hart, “voglio semplicemente la possibilità come chiunque altro di poter scegliere un messaggio personale per la mia targa, come ogni automobilista”.

Le autorità del religioso e conservatore Kentucky avrebbero giustificato il loro diniego ritenendo la targa non solo offensiva, ma anche potenzialmente in grado di poter distrarre gli altri utenti della strada.

Con queste premesse, all’automobilista altro non è rimasto che far causa allo Stato del Kentucky; per l’occasione potrà avvalersi del sostegno dell’associazione American Civil Liberties Union of Kentucky (ACLU-KY). A suo favore potrà affermare di aver subito una limitazione del diritto alla parola garantito dal Primo Emendamento; inoltre, potrà rafforzare la sua tesi dimostrando di aver già utilizzato per 12 anni quella stessa targa in Ohio. Non da ultimo il signor Bennie ha sostenuto che gli impiegati del governo “non hanno l’autorità di censurare messaggi solo perché a loro non piacciono“.

Al momento, i portavoce dell’autorità per i trasporti dello Stato del Kentucky hanno preferito non commentare la vicenda che sarà a breve oggetto di dibattito nelle competenti aule di giustizia.

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