Charles Puigdemont arrestato in Germania: si va verso l’estradizione ed il carcere in Spagna

L'ex-presidente della Catalogna, proclamata indipendente nell'Ottobre scorso, rasentando il reato di ribellione, è stato fermato nel nord della Germania, in uscita dalla Danimarca, nel tentativo di tornare in Belgio, ove si era rifugiato nei mesi scorsi.

Charles Puigdemont arrestato in Germania: si va verso l’estradizione ed il carcere in Spagna

Nella giornata di ieri, 25 Marzo 2018, l’ex presidente della Generalitat catalana Carles Puigdemont, latitante da diversi mesi dopo la fuga in Belgio, è stato fermato in territorio tedesco, all’uscita dai confini danesi, dopo una tornata di conferenze in Finlandia: il politico, che nell’Ottobre scorso aveva proclamato unilateralmente l’indipendenza della Catalogna dalla Spagna, era da tempo in esilio volontario in Belgio, per evitare le misure restrittive varate dalle autorità di Madrid.

Il fermo è avvenuto nel nord della Germania, nel land dello Schleswig Holstein, nella tarda mattinata di domenica, in ottemperanza al nuovo mandato di arresto europeo spiccato dal giudice Pablo Llarena del Tribunale Supremo, che ha inteso così sanzionare i politici catalani che, il 27 Ottobre scorso, durante una riunione del “parliament” catalano, hanno proclamato la secessione della regione dando seguito all’esito del referendum di inizio Ottobre scorso (del 42,3% dei votanti effettivi, il 90% era a favore del distacco da Madrid). Secondo quanto si apprende grazie a fonti dei servizi segreti spagnoli, Puigdemont era pedinato sin dalla sua uscita dal territorio finlandese e, pur potendo agire in Danimarca, accertato che avrebbe proseguito via terra verso il Belgio, si è preferito farlo arrestare nella vicina Germania, con la quale Madrid ha in essere migliori rapporti diplomatici. 

Puigdemont, nel primo pomeriggio di domenica, è stato trasferito nel locale carcere di Neumünster in attesa di comparire davanti ad un giudice oggi, lunedì 26 Marzo, per stabilire la durata del fermo. Successivamente, verrà presa la decisione in merito all’estradizione verso la Spagna, nazione ove il politico rischia fino a 30 anni di carcere per l’accusa di ribellione.

L’estradizione, che l’avvocato dell’uomo, Jaume Alonso-Cuevillas, non dà per scontata qualora si riesca a dimostrare che in Spagna non vi sarebbero le condizioni per un giudizio equo, verrà decisa nei prossimi giorni e potrebbe richiedere soli 10 giorni, in caso di mancata opposizione dell’arrestato o, diversamente, fino a 60 giorni. In ogni caso, le possibilità che Puigdemont venga estradato verso la Spagna sono piuttosto alte, considerando che in Germania esiste il reato di alto tradimento, assimilabile a quello di ribellione previsto dal codice spagnolo, e tenuto conto che – come lasciato trapelare da fonti della regione tedesca coinvolta – il mandato d’arresto europeo ha la precedenza.

Nel frattempo, lo scontro che si è aperto attorno all’arresto di Puigdemont sta conoscendo vivissimi attimi di tensione: una cinquantina di giuristi delle università catalane ha dichiarato che il reato di ribellione sarebbe inconsistente dacché nella vicenda catalana non è vi è stata una recrudescenza della violenza, e decine di migliaia di persone sono scese in strada – nella Rambla di Barcellona- chiedendo “Libertà per i prigionieri politici e invocando “Puigdemont nostro presidente“.

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