Bullismo, UK: costretta a girare nuda per il carcere, si uccide a 21 anni

A soli 21 anni, una ragazza inglese si è impiccata all'interno della sua cella a causa dei ripetuti episodi di bullismo che subiva da tempo. La famiglia chiede giustizia.

Bullismo, UK: costretta a girare nuda per il carcere, si uccide a 21 anni

La Gran Bretagna non è nuova ad episodi di maltrattamenti all’interno delle sue carceri, e sono davvero in molti a combattere contro questa realtà che sembra non voler essere modificata. La vittima questa volta è una ragazza di appena 21 anni che, mentre stava scontando la pena di 16 mesi di reclusione, ha scelto di togliersi la vita non riuscendo più a sostenere i ripetuti episodi di bullismo che le altre detenute compivano nei suoi confronti.

La famiglia della 21enne è furiosa, poiché da tempo continuava a denunciare le condizioni della figlia all’interno del penitenziario. Lo stress emotivo che stava subendo la ragazza era infatti tanto elevato che stava perdendo i capelli a ciuffi, ma neanche questo è servito perché qualcuno la aiutasse in questa terribile situazione.

Costretta a sfilare nuda in carcere

Katie Allan stava scontando la sua pena di 16 mesi per aver investito un ragazzo di 16 anni con un tasso alcolemico superiore al limite. Dopo l’incidente, la 21enne è scappata lasciando il giovane a terra, per poi essere stata trovata dalla Polizia a seguito delle indagini. Il 16enne si è ripreso totalmente dall’accaduto, ma Katie è stata condannata a 16 mesi di carcere. La ragazza si è detta fin da subito molto pentita di quanto successo, ma questo non è servito per evitarle la reclusione.

Una volta giunta al penitenziario è stata fin da subito vittima di bullismo da parte delle altre detenute che, così come ha raccontato lei stessa ai suoi genitori durante le visite, la facevano anche sfilare nuda davanti alle guardie carcerarie. La famiglia della 21enne era molto preoccupata per la figlia, poiché la vedevano sotto un forte stress, tanto da procurarle anche la caduta dei capelli. Nonostante la madre ed il padre di Katie abbiano più volte denunciato la situazione della ragazza, nessuno ha mai voluto ascoltarli e aiutare la giovane.

Da qualche giorno sulle braccia di Katie erano comparsi i segni di autolesionismo che la giovane si stava procurando a causa della situazione che stava vivendo, e quando le è stato comunicato il rifiuto di scarcerazione che i suoi avvocati avevano presentato proprio a causa delle terribili umiliazioni che la 21enne stava subendo, Katie si è impiccata all’interno della sua cella.

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