Brasile, avvocato italiano ucciso dalla fidanzata: ha tenuto il cadavere in casa per un mese

Si conclude la storia della scomparsa dell'avvocato italiano che viveva in Brasile con la fidanzata. La donna ha confessato l'omicidio e altri dettagli choc.

Brasile, avvocato italiano ucciso dalla fidanzata: ha tenuto il cadavere in casa per un mese

Carlo Cicchelli, avvocato di 48 anni originario di Torino, si era trasferito nel giugno scorso in Brasile per iniziare una nuova vita insieme alla fidanzata Cléa Fernanda Máximo. Era il 25 settembre l’ultima volta che l’uomo si è fatto vivo con la famiglia, da quel momento i cari dell’avvocato italiano hanno iniziato a ricevere richieste di soldi tramite il cellulare del 48enne.

Per un mese la fidanzata ha nascosto il corpo del fidanzato all’interno dell’appartamento, mandando messaggi alla famiglia di lui per depistare quanto accaduto. Dopo settimane di angoscia, la donna è stata arrestata e ha così confessato l’omicidio del fidanzato, spiegando nei minimi dettagli la vera storia e i messaggi scritti alla famiglia a suo nome .

Le indagini 

Non si conoscono le cause che hanno spinto Cléa Fernanda Maximo a togliere la vita al fidanzato, ma i dettagli della sua confessione non lasciano dubbi sulla sua colpevolezza. 

La coppia si era conosciuta a Torino l’anno scorso, e dopo aver convissuto qualche mese in Italia Carlo Cicchelli ha lasciato la sua carriera di avvocato per trasferirsi con la fidanzata a Maceiò, un paese in Brasile. Qui sono arrivati a giugno di quest’anno, ma dal 25 settembre la famiglia di Carlo non ha avuto più sue notizie. Da quanto racconta la stessa Cléa, da quel momento sarebbe stata proprio lei a mandare i messaggi ai famigliari di Cicchelli a nome del fidanzato, richiedendo di continuo soldi.

La famiglia dell’uomo è rimasta spiazzata dalle richieste del 48enne, e solo dopo aver mandato 5 mila euro in un conto brasiliano ha capito che il ragazzo dall’altra parte del telefono non era lui. Dopo numerose richieste di fare una video chiamata perchè potessero assicurarsi che stesse bene, la famiglia ha denunciato la scomparsa di Carlo. Era passato ormai un mese dal suo delitto, ma la Polizia ci ha messo poco a capire che la fidanzata fosse la colpevole, arrestandola per omicidio.

Le numerose versioni della fidanzata

Cléa Fernanda ha confessato la sua colpevolezza dopo aver cambiato tre volte versione sulla scomparsa dell’uomo. Inizialmente ha raccontato che il 48enne fosse scomparso lasciando il cellulare a casa, in un secondo momento ha affermato che il fidanzato fosse scappato a San Paolo e dopo in Colombia. Nella terza versione invece, ha detto agli inquirenti che il 48enne fosse in un brutto giro con dei trafficanti di Mecei, da qui il motivo della richiesta di soldi per poter fuggire da quella situazione.

Solo al suo arresto ha raccontato la verità, affermando di aver tenuto il corpo dell’uomo nel loro appartamento per un mese.

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