Arrestato in Messico El Chapo, il narcotrafficante in fuga da luglio

Si è conclusa anche la seconda fuga del narcotrafficante più potente del mondo conosciuto col nome di El Chapo. Ritorna in quello stesso carcere di massima sicurezza dal quale era fuggito l'11 luglio scorso.

Arrestato in Messico El Chapo, il narcotrafficante in fuga da luglio

La seconda fuga del narcotrafficante conosciuto con il nome di El Chapo, considerato il più potente del mondo, che ha umiliato il Messico, è terminata. “Missione compiuta: lo abbiamo preso. Voglio informare i messicani che Joaquín Guzmán Loera è stato arrestato”, ha scritto il presidente messicano, Enrique Peña Nieto, nel suo account di Twitter.

El Chapo torna in carcere, in quello stesso carcere di massima sicurezza di El Altiplano dal quale, nello scorso mese di luglio, è evaso attraverso un tunnel lungo un chilometro e mezzo, ha affermato il procuratore generale messicano, Arely Gomez.

La ricattura è stata resa possibile da un’operazione delle forze di sicurezza realizzata nella città di Los Mochis, nella costa di Sinaloa e non molto lontano dal Triangolo d’Oro, paradiso del narcotraffico. Qui, durante uno scontro a fuoco tra i membri delle forze di sicurezza e i sicari del Cartello di Sinaloa hanno perso la vita cinque presunti delinquenti ed un soldato. Sono, inoltre, state arrestate sei persone pesantemente armate, alle quali sono state sequestrate quattro auto, otto fucili, un lanciarazzi e denaro in contanti.

Dopo lo scontro, alcuni membri del gruppo criminale, trai quali c’era anche El Chapo, sono riusciti a fuggire attraverso le gallerie di drenaggio. Gli agenti sono comunque riusciti a inseguire i criminali, tra i quali anche Orso Iván Gastelum, capo della sicurezza di El Chapo. Alle nove della mattina, l’operazione si è conclusa con la cattura dell’uomo più ricercato del Messico.

Dalla sua fuga avvenuta l’11 luglio scorso, El Chapo veniva cercato nella zona del Triangolo d’Oro, un immenso bosco tra lo Stato di Chihuahua, Durango e Sinaloa, e nonostante alcune voci che lo collocassero in Patagonia, il narcotrafficante ha evidentemente deciso di ritornare proprio lì, nella sua zona di controllo e luogo dove è nato. Secondo gli esperti di sicurezza, la debolezza di El Chapo può essere stata di voler stare vicino alla sua famiglia.

La notizia è stata ricevuta con enorme allegria da tutti i gruppi politici messicani, soprattutto dagli ambasciatori e consoli che hanno iniziato a gridare viva Messico e a cantare l’inno nazionale.

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