Appello dell’UNICEF: 200 milioni di donne hanno subito mutilazioni genitali

Lo ha reso noto un nuovo report dell'Unicef pubblicato in occasione della giornata Onu della Tolleranza Zero verso la Mutilazione Genitale Femminile, che si celebra il 6 febbraio in tutto il mondo

Appello dell’UNICEF: 200 milioni di donne hanno subito mutilazioni genitali

Gli ultimi dati riportati dall’ UNICEF sono allarmanti: sarebbero almeno 200 milioni nel mondo le donne che hanno subito e subiscono ogni giorno mutilazioni sessuali; ben 48 milioni sono bambine adolescenti fino a 14 anni. Questi sono i dati che emergono dall’ultimo report stilato dall’ Unicef che è stato pubblicato in concomitanza con la Giornata Mondiale della Tolleranza Zero verso la Mutilazione Genitale Femminile, che si celebra domani 6 febbraio in tutto il mondo.

Dai dati del dossier ‘Female Genital Mutilation/Cutting: A Global Concern‘ si viene a conoscenza che le mutilazioni genitali femminili avvengono tutt’ora in ben 30 paesi e si nota che almeno la metà di queste bambine e donne che subiscono tali brutalità vivano principalmente in 3 paesi: Egitto, Etiopia e Indonesia. Non è però, una pratica solamente di questi luoghi, infatti anche in Europa, Australia, Canada e Stati Uniti negli ultimi anni si sono registrati casi di quella che sembra solamente una siglia, MGF, ma che invece nasconde tutto un universo di brutalità.

Queste pratiche, contro le quali da sempre la comiunità mondiale lotta, sono illegali e, per questo motivo, spesso vengono eseguite con attrezzi di fortuna, come forbici, forchette e coltelli e molto spesso le infezioni che ne derivano portano le povere donne alla morte. In alcuni paesi, a causa di queste mutilazioni, le donne possono rischiare la vita anche avendo un rapporto sessuale.

Il dato più allarmante è che nell’ultimo anno, invece che diminuire, i numeri sono notevolmente aumentati: si parla di quasi 70 milioni di casi in più rispetto al 2014. L’aumento di Mgf (Mutilazioni genitali femminili n.d.a.) si crede sia dovuta al drastico aumento demografico al quale sono andati incontro numerosi paesi, tra cui l’ Indonesia, capofila tra i paesi che commettono tali barbarie.

Geeta Rao Gupta, vicedirettore generale dell’Unicef, ha dichiarato che:” Le Mutilazioni Genitali Femminili differiscono a seconda delle regioni e delle culture, con alcune forme che provocano rischi per la vita di coloro che le hanno subite“. Si spera che con queste continue lotte pubbliche si riescano a sensibilizzare i governi a portare avanti efficaci campagne educative, che riescano una volta per tutte a debellare queste pratiche.

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