Truffe online: falsi iban per molte banche, milioni di euro rubati

I clienti delle banche più importanti, come Unicredit, BNL e San Paolo, si vedono truffati grazie all'intercettazione delle mail contenenti le fatture. Si cambia l'IBAN e il gioco è fatto.

Truffe online: falsi iban per molte banche, milioni di euro rubati

La truffa che riguarda le principali banche, come ad esempio Unicredit, BNL e San Paolo, è letteralmente impossibile da scovare. I singoli utenti e la polizia non possono far altro che lanciare allarmi, perché solo in caso di grossi spostamenti di denaro è possibile venire a conoscenza dell’accaduto.

Le banche sono finite nel mirino dei falsi IBAN e i clienti dovranno tenere gli occhi molto aperti. La tecnica è molto semplice da attuare: si cambia l’IBAN delle fatture spedite tramite posta elettronica, si inserisce il proprio e si incassano i soldi senza lasciare alcuna traccia del proprio accesso.

In pratica, con un software speciale, si modificano i vari dati di pagamento prima che la mail giunga al cliente. Successivamente, dopo aver apportato le modifiche necessarie, l’invio del messaggio viene ultimato e l’utente non si accorge di niente. È impossibile accorgersi dell’attacco, se non si va a verificare ogni volta che, casualmente, l’hacker è con le mani nel sacco.

Altre truffe online

Quest’ultima tecnica va ad aggiungersi alle altre miriadi di truffe portate a compimento online. Per la maggior parte si tratta di phishing, ovvero l’invio di messaggi o mail che invitano l’utente a cliccare su un determinato link spiegando che la propria carta è bloccata e che in realtà non è vero. Il link, a sua volta, riporta ad una pagina che è identica a tutto e per tutto alla pagina ufficiale della banca, ma che è gestita dai malintezionati. L’utente, andando ad inserire i propri dati nelle apposite caselle, non fa altro che regalare i propri dati agli hacker che gestiscono quel sito.

Generalmente, l’unico modo per evitare questi problemi è fare l’addebito in conto corrente, tornando al discorso delle fatture con IBAN modificati, mentre per il phishing, basta semplicemente non aprire quelle mail. Le banche non comunicano mai queste informazioni, se non di persona nelle filiali.

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