La Cgia di Mestre torna a pubblicare un nuovo dossier riguardante le tasse, rilevando una situazione difficile e complessa per il nostro Paese rispetto a quanto non avviene normalmente tra i nostri partner continentali. L’istituto di ricerca che fa capo all’Associazione degli artigiani e delle piccole imprese ha infatti messo in primo piano sul proprio sito i risultati di una ricerca sul livello impositivo sopportato dagli italiani. Purtroppo i risultati mostrati non sono dei migliori, ed anzi concorrono a valutazioni finali di preoccupazione da parte degli stessi ricercatori.
Secondo quanto riportato all’interno del report, gli italiani (compresi anziani e bambini) si trovano a pagare mediamente 600 euro in più l’anno rispetto alla media Europea. I dati mostrano infatti che solamente in Francia, Belgio e Svezia i contribuenti hanno versato una cifra maggiore della nostra, cioé di 1765,00 euro nel primo caso, 1196,00 euro nel secondo e 712 euro nel terzo. L’Austria sembra invece aver registrato un livello di tassazione molto similare al nostro, mentre per tutti gli altri casi presi in analisi il peso del fisco è stato minore.
I risparmi pro capite di tassazione e l’avvertimento da parte della Cgia
Per quanto concerne i Paese più fortunati di noi all’interno di questa particolare classifica, possiamo trovare la Germania con risparmi per 541,00 euro rispetto all’Italia, ma anche l’Olanda (996,00 euro), l’Inghilterra (1964,00 euro) e la Spagna (con 2164,00 euro).
È chiaro che la questione risulta particolarmente urgente rispetto alle numerose tematiche presenti in agenda politica, stante che con l’avvio della legge di bilancio 2019 si rischia un ulteriore incremento delle imposte locali e quindi del peso complessivo della tassazione sulle spalle degli italiani.
Se non fossero confermati i blocchi alle imposte locali, i sindaci potrebbero infatti prevedere ulteriori rimodulazioni al rialzo di Irpef, Irap, Imu e Tasi, con un nuovo aggravio per i bilanci delle famiglie e delle imprese. Anche per questo secondo la Cgia è importante agire per un riallineamente in favore del livello impositivo applicato agli italiani; se non con i Paesi più virtuosi, perlomeno con la media europea.