Riforma pensioni e LdB2019: verso quota 100 selettiva?

La settimana che si apre risulterà decisiva per la riforma previdenziale: gli occhi dei lavoratori restano puntati sulla quota 100 e sulle ultime ipotesi di avvio selettivo della misura.

Riforma pensioni e LdB2019: verso quota 100 selettiva?

L’arrivo del mese di settembre chiama al redde rationem sul comparto previdenziale. Il Governo dovrà prendere una decisione nel breve termine sui provvedimenti che potranno trovare posto all’interno della nuova legge di bilancio, perciò arriverà anche la scelta definitiva in merito agli eventuali interventi di flessibilità in uscita dal lavoro.

Nonostante ciò, al momento non appare ancora delineata una linea comune tra le due forze che compongono l’attuale maggioranza. A quadrare poco non sono solo i numeri, posto che la nuova flessibilità previdenziale dovrà trovare un equilibrio rispetto alla sostenibilità dei conti pubblici nel medio e lungo termine. Anche sulle strategie da seguire per superare la legge Fornero è sembrata finora mancare un’unione d’intenti su come procedere, sebbene l’obiettivo finale risultasse condiviso all’interno del contratto di Governo.

Riforma pensioni e LdB2019: si parte dalla stima esatta dei fondi a disposizione

La cosa sicura al momento è che gli eventuali nuovi provvedimenti di flessibilità dovranno partire da una stima precisa delle coperture necessarie per la loro approvazione. Attualmente le simulazioni parlano di una cifra che va dai 2 ai 2,5 miliardi di euro; abbastanza per avviare la nuova quota 100, ma con evidenti paletti di impiego (ad esempio con il citato ricorso al limite anagrafico fissato a 64 anni di età). Un’uscita generalizzata con lo stesso strumento per tutti i lavoratori avrebbe infatti un costo superiore ai 7 miliardi, una cifra che viene vista come insostenibile all’interno della nuova Manovra.

Così, si fa sempre più strada la possibilità di una quota 100 selettiva, prevedendo requisiti diversi a seconda della effettiva situazione di disagio nella quale si trova il lavoratore. Le ultime ipotesi parlano, ad esempio, di un eventuale allentamento dei requisiti per coloro che si ritrovano involontariamente all’interno di un piano d’esubero, oppure per chi risulta in difficoltà per disoccupazione o per altre vicissitudini che hanno portato all’involontaria esclusione dal mercato del lavoro. Per tutti gli altri dovrebbe invece restare disponibile la quota 100 con vincolo anagrafico dai 64 anni. Una soluzione che però non sarebbe facile da finanziare, tanto che obbligherebbe al termine della sperimentazione sull’APE sociale ed al contestuale reindirizzo delle risorse nella nuova opzione selettiva.

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