Riforma pensioni 2019: l’accelerazione dell’esecutivo su quota 100, reddito di cittadinanza e contributo di solidarietà

Sulla riforma delle pensioni si registra il nuovo incontro tra il Ministro del Lavoro Luigi Di Maio ed il Presidente Inps Tito Boeri: tra i temi chiave la flessibilizzazione del sistema ed il reddito di cittadinanza.

Riforma pensioni 2019: l’accelerazione dell’esecutivo su quota 100, reddito di cittadinanza e contributo di solidarietà

La riforma delle pensioni prosegue il proprio iter di avviamento, con l’obiettivo di produrre i primi interventi già con la prossima legge di bilancio 2019. La nuova manovra sarà discussa a partire da settembre e dovrà necessariamente essere approvata entro la fine del mese di dicembre, con effetto a partire dall’inizio del nuovo anno.

All’esecutivo spetta di dare applicazione almeno ai provvedimenti più urgenti legati al contratto di Governo ed alle promesse elettorali. È chiaro che non tutto potrà essere approvato subito, stante che i provvedimenti di riforma dovrebbero prendere forma nel corso dell’intera legislatura. Ma certamente le prime misure approvate saranno un passaggio importante sia per il Governo (che intende dare un importante segnale di discontinuità rispetto al passato), sia per gli elettori (che attendono di vedere in che modo verrà tradotto a livello legislativo il superamento della legge Fornero).

Riforma pensioni 2019, il nuovo confronto tra esecutivo e Inps

Sul tema delle pensioni il Ministro del Lavoro Luigi Di Maio ha espresso la volontà di voler procedere in modo spedito, prendendo posizione circa la necessità di agire subito durante un’intervista rilasciata per il Corriere della Sera. L’esponente pentastellato ha anche confermato di aver incontrato recentemente il Presidente dell’Inps Tito Boeri.

Nel nuovo confronto (che ha avuto luogo lo scorso sabato) si è svolta una verifica della situazione in essere e delle prospettive di intervento. In particolare, si è fatto il punto in merito alle emergenze sociali che attualmente attanagliano il Paese, tra cui il superamento della legge Fornero, il reddito e la pensione di cittadinanza e l’applicazione della nuova flat tax. Sullo sfondo resta però ancora da sciogliere il nodo dei conti pubblici, visto che la prossima legge di bilancio parte già con la necessità di reperire risorse importanti per l’eventuale disinnesco dell’innalzamento dell’IVA.

Il nodo della quota 100 e del contributo di solidarietà

Il meccanismo di prepensionamento che con maggiore probabilità sarà inserito all’interno della legge di bilancio 2019 dovrebbe essere l’ormai nota Quota 100, sulla quale si discute in paricolar modo riguardo ai parametri di accesso. Le ultime ipotesi parlano infatti di un vincolo a partire dai 64 anni di età, finalizzato a garantire la sostenibilità dell’opzione. Un’eventualità che però non sembra raccogliere il favore di tutti i lavoratori, anche perché si assisterebbe contemporaneamente alla fine della sperimentazione dell’APE sociale (accessibile dai 63 anni di età).

Contestualmente, potrebbe prendere forma anche un nuovo contributo di solidarietà a partire dalle 2mila euro lorde (circa 4 volte l’assegno minimo). Si tratta di un provvedimento sostitutivo rispetto al taglio delle pensioni d’oro ed in grado di garantire un importante recupero di risorse, all’interno di un contesto di bilancio nel quale risulta piuttosto complicato trovare la quadra dei conti.

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