Riforma pensioni 2019: ipotesi superbonus per chi rimanda la quiescenza

Nella prossima riforma del sistema previdenziale il Governo avrebbe allo studio un'opzione dedicata a chi acconsentirà di rimanere nel mondo del lavoro nonostante la maturazione del diritto alla pensione.

Riforma pensioni 2019: ipotesi superbonus per chi rimanda la quiescenza

Si parla moltissimo di flessibilità previdenziale, intendendo con l’accezione la possibilità di ottenere uno sconto rispetto ai requisiti ordinari di quiescenza. Ma nell’ambito di una riforma del sistema in grado di valorizzare le scelte dei lavoratori, il Governo avrebbe allo studio anche un’opzione in favore di coloro che potrebbero scegliere di prolungare la propria permanenza nella fase attiva della vita.

Si tratta di un provvedimento che dovrebbe affiancarsi alle ormai note quote 41 e 100, andando così a controbilanciare i possibili costi derivanti dall’allentamento dei requisiti di quiescenza. Ovviamente una permanenza maggiore nel mondo del lavoro significa il reperimento di risorse importanti per l’Inps, ma nell’intenzione del provvedimento in corso di preparazione sarebbero previsti anche vantaggi importanti per i lavoratori.

Pensioni flessibili 2019: ecco come potrebbe funzionare il Superbonus

Stante la situazione appena descritta, il nuovo superbonus dovrebbe garantire dei vantaggi pecuniari direttamente misurabili nella busta paga del lavoratore, visto che si troverebbe nelle proprie tasche la quota di contribuzione solitamente trattenuta dal datore di lavoro e destinata all’Inps (corrispondente a circa il 33% dell’imponibile). 

Oltre a ciò, il superbonus potrebbe risultare non soggetto a tassazione, diventando in questo caso un aumento netto per chi dovesse decidere di scegliere tale opzione. D’altra parte, la misura sarebbe delimitata da vincoli temporali precisi di adesione e fruizione, visto che l’opzione potrebbe essere scelta dal lavoratore nei limiti di un triennio dalla data di maturazione dei requisiti di quiescenza.

La motivazione alla base della nuova opzione

Ovviamente la nascita di un superbonus sarebbe da considerarsi come un ulteriore elemento di riequilibrio del sistema, stante l’onerosità dei provvedimenti di prepensionamento che si rendono necessari per superare la rigidità del sistema pensionistico imposta dalla Riforma Fornero.

Resta però da capire se risulterà davvero utile alla prova dei fatti, posto che per poter dare risultati apprezzabili dovrà garantire un sufficiente numero di adesioni. Come sempre avviene in questi casi, il giudizio finale spetterà ai lavoratori.

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