Reddito di cittadinanza 2020: ecco perché si va verso sanzioni più veloci

Dopo la presa di posizione del governo giallo-rosso in merito alla conferma del reddito e delle pensioni di cittadinanza, si apre la discussione sui possibili correttivi in arrivo con la legge di bilancio 2020.

Reddito di cittadinanza 2020: ecco perché si va verso sanzioni più veloci

Il reddito e le pensioni di cittadinanza continueranno ad esistere ed a funzionare nel corso del 2020, ma le loro modalità di fruizione potrebbero differire al fine di migliorare l’accesso in favore di coloro che hanno maggiore necessità e restringere la platea di chi approfitta del nuovo sussidio di welfare. Sono queste le linee guida che produrranno le nuove modifiche agli assegni in arrivo con la legge di bilancio 2020.

L’impianto della manovra è infatti in fase di discussione. Così, dei correttivi sul reddito di cittadinanza non rappresenteranno certamente una sorpresa viste le ipotesi che circolano ormai da settimane. Non di meno, lo stesso premier Giuseppe Conte è ritornato sull’argomento nelle scorse ore, durante il proprio intervento presso l’evento “Le giornate del lavoro” di Lecce (organizzato dalla Cgil).

Nelle sue parole, il Presidente del Consiglio ha ribadito la necessità di un ulteriore perfezionamento del reddito e delle pensioni di cittadinanza, in modo che possano risultare maggiormente inclusive e che non si tramutino esclusivamente in un provvedimento di natura assistenziale.

Il reddito di cittadinanza e la fase 2 che non decolla

A spiegare la necessità di un ripensamento nel meccanismo di funzionamento del reddito di cittadinanza sono in particolare le difficoltà di avvio della cosiddetta “fase 2”, che vede protagonista il reinserimento lavorativo dei percettori del sussidio. Al momento sono convocabili circa 700 mila percettori, ma sulla base di questo numero ancora in moltissimi non hanno ricevuto la chiamata ufficiale.

Ecco perché ad una velocizzazione dei meccanismi che prevedono il reinserimento lavorativo il governo sta pensando anche di associare maggiori controlli rispetto ai furbetti ed a coloro che cercano di evitare gli impegni siglati con il patto per il lavoro. Il tutto velocizzando il sanzionamento delle eventuali situazioni irregolari e aggravando i provvedimenti correttivi, oltre che facendo valere anche i controlli sulle banche dati incrociate ad opera dell’Inps e degli altri organi di vigilanza.

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