Pensioni, oggi Governo e sindacati ne discutono

Sul tavolo di discussione le possibili modifiche alla manovra riguardante le pensioni, in particolare l'automatismo che non tiene conto di un possibile abbassamento della prospettiva di vita.

Pensioni, oggi Governo e sindacati ne discutono

Questa mattina, a mezzogiorno, si svolgerà il primo dei due importanti appuntamenti riguardanti le pensioni. Al tavolo tecnico, Governo-Sindacati, si farà un confronto in preparazione del secondo e decisivo appuntamento tutto politico, già fissato per il 13 novembre, sempre di lunedì. I due incontri si prefiggono di confrontarsi e accordarsi sui possibili margini di manovra riguardanti l’automatismo delle pensioni che porterebbe l’età pensionabile e 67 anni, cinque mesi in più rispetto a oggi.

Il premier Paolo Gentiloni e Pietro Carlo Padoan, titolare dell’Economia, nei giorni scorsi hanno ribadito che “il principio di adeguamento dell’età resta confermato“. Le uniche correzioni possibili, per Palazzo Chigi, riguarderebbero i lavori “gravosi” e “usuranti“, solo per queste categorie di lavoratoti lo scatto potrebbe essere bloccato a 67 anni. In base poi alla manovra che il Parlamento presenterà, la platea potrebbe essere allargata includendo altre categorie, ad esempio le donne con prole. Il 10 novembre è il termine ultimo per presentare eventuali proposte di modifica alla manovra.

I sindacati, nella riunione di oggi, vorrebbero mettere in discussione tutto il meccanismo di calcolo dell’aspettativa di vita certificato l’Istat nei giorni scorsi. L’aumento dell’aspettativa di vita, ha fatto aumentare l’età pensionabile, ma se ciò non si verificassse nella manovra non è previsto che l’età pensionabile segua l’andamento reale dell’aspettativa di vita. La prima richiesta va in questa linea, se si verifica l’abbassamento di aspettativa di vita, dovrà abbassarsi anche l’età pensionabile. Una seconda richiesta dei sindacati riguarda il calcolo dell’aspettativa di vita che dovrebbe essere fatto settore per settore ogni anno, e non ogni tre anni (dal 2019 ogni due) come avviene ora.

Domenico Proietti, segretario confederale, spiega: “Per noi l’obiettivo ideale sarebbe un sistema pensionistico flessibile e volontario nel quale, a una certa età, se qualcuno non ce la fa più può mollare se invece è in buona salute, contento del suo lavoro può continuare“. Proietti nell’incontro di oggi rappresenterà la Uil.

Susanna Camusso, leader della Cgil, teme che il confronto tralasci cose importanti: “si è dimenticata che i temi da affrontare non sono esclusivamente quelli dell’aspettativa di vita ma per noi è altrettanto rilevante affrontare il tema della pensione per i giovani e delle prospettive. C’è un tema che riguarda le donne e il lavoro di cura“.

Continua a leggere su Fidelity News