Pensioni e redditi di cittadinanza 2019: ipotesi coperture dal bonus 80 euro e dalla riorganizzazione del welfare

Le ultime ipotesi in arrivo dalla maggioranza sul finanziamento del reddito e delle pensioni di cittadinanza vedono concentrarsi i tecnici sulla riorganizzazione del bilancio dello Stato.

Pensioni e redditi di cittadinanza 2019: ipotesi coperture dal bonus 80 euro e dalla riorganizzazione del welfare

Avviare il reddito e le pensioni di cittadinanza con la prossima manovra è uno degli obiettivi dichiarati esplicitamente dalla maggioranza, ma a poche settimane dall’avvio dell’iter parlamentare riguardante la legge di bilancio 2019 ancora non è chiaro dove saranno trovate effettivamente le coperture.

Le stime iniziali sui provvedimenti di welfare parlavano infatti di circa 17 miliardi di euro. Una cifra importante e che da sola non risulterebbe compatibile se si facesse semplicemente riferimento alle risorse disponibili. Ecco perché le ultime simulazioni starebbero considerando di intervenire parallelamente anche sul bilancio dello Stato, reperendo le coperture necessarie da altri capitoli di spesa ed evitando così un aggravio sui conti pubblici o nelle tasche dei cittadini (attraverso nuove tasse).

Pensioni e reddito di cittadinanza: per Tridico serve spostare le risorse verso la redistribuzione

Ad evidenziare le possibili linee di intervento sui conti al fine di rendere possibili le nuove misure è stato negli scorsi giorni Pasquale Tridico. Secondo il consulente del Ministro del lavoro, Luigi Di Maio, è fondamentale spostare le risorse pubbliche “dalle politiche di attivazione a quelle di redistribuzione” attraverso il reddito e la pensione di cittadinanza. Provvedimenti che risultanno quindi realizzabili, anche perché ristretti a specifiche forme di attivazione oppure a specifici parametri (nel caso delle persone in età avanzata).

Se però si parte dal presupposto che le misure non saranno supportate attraverso spesa aggiuntiva, è chiaro che una risposta su dove saranno reperite le risorse può arrivare solo dalla razionalizzazione degli attuali capitoli di spesa. Si parla quindi di riordinare i provvedimenti riguardanti il welfare, la previdenza e gli incentivi fiscali, senza alterare i limiti insiti nel bilancio pubblico.

È così che tra le simulazioni riguardanti i possibili aggiustamenti rientrerebbero gli assegni della Naspi, l’Asdi, la Discoll ed il reddito di inclusione: tutte opzioni che potrebbero essere riassorbite dal reddito di cittadinanza. Una parte importante delle risorse dovrebbe però essere recuperata anche dagli sgravi fiscali di cui beneficiano i redditi medi. Ed in questo caso parliamo di provvedimenti come il bonus da 80 euro o quello per i beni culturali.

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