Pensioni contributive: nel 2036 un insegnante, dopo ben 40 anni di lavoro, incasserà solo 1200 euro (2 / 2)

In Italia, infatti, abbiamo 3,5 milioni di giovani con meno di 35 anni che non hanno ancora una lavoro fisso ma sono costretti a fare affidamento a contratti atipici, a tempo determinato, lavori precari o a prestazioni occasionali. Situazioni disastrose che porterà questi soggetti ad avere pensioni misere o a non averne del tutto.

Alcuni, per risolvere questo problema, stanno aderendo a dei fondi per integrare la pensione e poter raggiungere una somma decente con la quale poter andare avanti con un minimo di dignità anche quando non avranno più la forza di lavorare.

Ma chi vive con uno stipendio che spesso non supera i mille euro, può permettersi una pensione integrativa?

Un quadro allarmante che deve essere necessariamente riformato. Non ci si può fermare soltanto all’eliminazione di vitalizi e pensioni d’oro, punti che meritavano la giusta attenzione ma che non devono essere il solo appiglio del governo. Bisogna andare avanti e recuperare molto più degli attuali 400 milioni di euro recuperati da queste manovre.

 

Il rischio è quello di ritrovarci fra 20-30 anni con una grande fetta dell’Italia sull’orlo della povertà. I 30enni ed i 40enni di oggi, se le cose non cambiano, si ritroveranno a vivere di stenti e forse una pensione non l’avranno nemmeno.

Quindi non dovremmo preoccuparci solo dei pensionati di oggi ma anche di quello che sarà l’Italia domani…prima che sia troppo tardi!