Pensioni anticipate 2019, la Quota 100 teoricamente possibile dai 57 anni

La nuova opzione di pensionamento anticipato potrebbe risultare possibile ben prima dei 62 anni indicati come parametro di tipo anagrafico, secondo quanto previsto all’interno del testo del decreto legge sul “pacchetto pensioni”.

Pensioni anticipate 2019, la Quota 100 teoricamente possibile dai 57 anni

Leggendo le pieghe del testo del decreto legge approvato meno di una settimana fa dal Governo giallo-verde emergono alcuni dati interessanti in merito al nuovo meccanismo di pensionamento anticipato introdotto all’interno del nostro ordinamento per dare il via libera al superamento della legge Fornero.

Il DL chiarisce infatti che la quota 100 risulta accessibile già a partire dai 57 anni di età, sebbene in forma teorica, visto che dovrebbero realizzarsi alcune condizioni molto precise non scontate e nemmeno semplici da prodursi. Partiamo con il ricordare che in senso generale il nuovo meccanismo di uscita dal lavoro consentirà la quiescenza a partire dai 62 anni di età e dai 38 anni di contribuzione, con il vincolo dell’impossibilità di cumulo rispetto ad altri redditi da lavoro dipendente o autonomo.

Come ottenere la quota 100 dai 57 anni

Entrando nel merito della novità appena evidenziata, la premessa importante da fare è che per poter abbattere ulteriormente la data di uscita dal lavoro bisognerà ricorrere ai cosiddetti fondi di solidarietà bilaterali. Un’eventualità che risulta citata all’interno dell’articolo 22 del decreto legge.

In tal caso, il provvedimento potrebbe estendere il meccanismo di prepensionamento fino ai nati tra il 1960 ed il 1962 in virtù della sperimentazione triennale, cioè anche coloro che oggi possiedono proprio 57 anni di età (rientrando nella misura nel 2021). Come già detto, non si tratta però di un automatismo: innanzitutto servirà l’accordo tra il datore di lavoro ed i sindacati, oltre alla espressa volontà del lavoratore.

Diventa quindi implicito che quest’ultimo dovrà risultare inserito all’interno di un settore nel quale è prevista la presenza di un fondo di solidarietà. Secondariamente, l’azienda dovrà impegnarsi in un processo di turn over dei propri dipendenti, prevedendo quindi un piano d’assunzione per i giovani, così da compensare le uscite dei lavoratori più anziani. Un impegno che anche in questo caso non appare scontato, sebbene il numero dei nuovi ingressi non deve corrispondere necessariamente a quello delle uscite.

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