Pensioni 2022: il governo conferma ai sindacati il ripristino graduale della legge Fornero

Sulle pensioni è scontro tra governo e sindacati. Il Premier Mario Draghi irritato dalle richieste delle parti sociali, ha confermato nella giornata di ieri il ripristino graduale del sistema contributivo.

Pensioni 2022: il governo conferma ai sindacati il ripristino graduale della legge Fornero

Sulle pensioni governo e sindacati non sembrano aver trovato la quadra nel confronto avvenuto ieri pomeriggio. La distanza tra le richieste della piattaforma unitaria (Cgil, Cisl e Uil) e le ipotesi d’intervento all’interno della legge di bilancio non solo restano presenti, ma sembrano destinate ad acuirsi. Il principale oggetto del contendere è la visione sul futuro della previdenza italiana.

Per il premier Mario Draghi, le misure di flessibilità che saranno introdotte all’interno della prossima Manovra dovranno rappresentare un meccanismo di adeguamento graduale alle regole già previste dalla legge Fornero. Insomma, la riforma eseguita dall’esecutivo Monti nell’ormai lontano 2011 deve continuare a rappresentare il principio di funzionamento per il settore delle pensioni nel prossimo decennio.

I sindacati si preparano alla mobilitazione e alla protesta: servono pensioni flessibili per tutti

Di parere contrario e opposto è la posizione dei sindacati, secondo i quali è indispensabile agire per cambiare l’impostazione della legge Fornero. Le possibili ipotesi di avvio di una quota 102 o 104 non sarebbero quindi sufficienti a garantire una riforma fortemente attesa dai lavoratori. Per le parti sociali il sistema previdenziale pubblico necessita di un’uscita generale a partire dai 62 anni di età. 

In alternativa, occorre garantire la pensione anticipata a partire dai 41 anni di versamenti per tutti. Il governo propone invece la proroga per un anno di opzione donna e dell’Ape sociale. Quest’ultima vedrebbe allargarsi la platea dei beneficiari in virtù di quanto esposto dall’apposita commissione sui lavori gravosi. Ma al di là dei dettagli tecnici, la distanza tra le due parti resta al momento incolmabile.

Ora si attende di avere il quadro completo leggendo la bozza della legge di bilancio 2022, in arrivo entro domani. Nel week end le parti sociali si riuniranno nuovamente per capire come rispondere al governo, ma si paventano già mobilitazioni e scioperi. Dall’altra parte, il premier Mario Draghi avrebbe mostrato la propria irritazione di fronte a richieste non compatibili con la situazione di bilancio e difende le proprie scelte, così come le aperture compiute in favore della flessibilità.

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