MPS, Camera e Senato votano "Sì" per salvare le banche: debito pubblico incrementato

La Camera dei Deputati ed il Senato hanno approvato il piano per salvare le banche, garantendo l'estensione del debito pubblico fino a 20 miliardi di euro - soldi che verranno convogliati nel sistema bancario.

MPS, Camera e Senato votano "Sì" per salvare le banche: debito pubblico incrementato

Le banche esultano, ma molti cittadini italiani sono ancora indecisi su come intendere la notizia: è questa la conclusione della querelle sul controverso “piano salva banche” voluto dal nuovo premier Paolo Gentiloni per dare nuova linfa al sistema bancario, sul quale oggi è arrivata la conferma del via libera da parte di Camera e Senato. Con il doppio “Sì”, il Governo potrà dunque procedere con il progetto.

Ma di cosa si tratta? Per farla breve, grazie a questa autorizzazione ora Gentiloni potrà incrementare l’emissione del famigerato debito pubblico fino all’astronomica cifra record di 20 miliardi di euro, soldi che andranno a finanziare il sistema bancario con provvedimenti ad hoc.

Il primo a beneficiarne sarà con ogni probabilità il gruppo Montepaschi Siena, da tempo con l’acqua alla gola a causa del deterioramento della propria posizione finanziaria. I titoli MPS avevano infatti subito un tracollo pressoché verticale a Piazza Affari, fino a venire mestamente congelate per eccesso di ribasso, e la stessa Montepaschi aveva dovuto ammettere un peggioramento della situazione a breve-medio termine.

Le liquidità positive infatti erano state stimate in 11 mesi, ma a livello effettivo è emerso che la banca senese ne avesse a disposizione per non più di quattro mesi. Un’emergenza reale e potenzialmente catastrofica, tanto da spingere il Governo ad intervenire in maniera drastica con la proposta salva banche.

Nella fattispecie è stata sancita: “L’autorizzazione da parte del Governo a emettere titoli del debito pubblico, fino ad un massimo di 20 miliardi di euro per l’anno 2017, per l’eventuale adozione di provvedimenti finalizzati ad assicurare la stabilità economico-finanziaria del Paese, il rafforzamento patrimoniale del sistema bancario e la protezione del risparmio“.

Non rimarrà ora che comprendere come l’attuale esecutivo al potere intenda intervenire per mettere le banche al sicuro da uno storico collasso.

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