Mastercard rivela a Google i dati delle nostre transazioni

Google e Mastercard hanno stretto una collaborazione che consente al colosso di Mountain View di tenere d'occhio le transazioni degli utenti con le proprie carte di credito e di debito.

Mastercard rivela a Google i dati delle nostre transazioni

Google, nel 2017, ha avuto accesso alle transazioni dei clienti sia con carte di credito, sia con quelle di debito. Più nello specifico sono state tenute d’ occhio le carte di Mastercard negli Stati Uniti con l’obiettivo di controllare se i prodotti mostrati nei banner pubblicitari sono stati effettivamente acquistati nei negozi. La notizia arriva direttamente da Bloomberg che a sua volta ha avuto a disposizione delle fonti interne e molto vicine ai soggetti in questione.

L’accordo è stato stretto da Mastecard e Alphabet proprio per la condivisione dei dati, ma i clienti che avevano la carta erano completamente all’oscuro di tutto ciò. Google da questa partnership ha tratto un vantaggio importante, in quanto ha avuto modo di capire il gusto e le abitudini dei propri clienti, riuscendo ad approfondire la questione del budget di ognuno a disposizione e la frequenza della spesa.

Google “spia” i clienti Mastercard: ci saranno conseguenze?

Christine Bannan, appartenente all’Electronic Privacy Information Center, afferma che tale collaborazione avrà delle conseguenze sulla privacy degli utenti. Il motivo sta nel fatto che le società, prima di entrare nelle vite delle persone, devono essere autorizzate, o anche semplicemente i clienti devono essere avvisati sul trattamento e specificare dettagliatamente i diritti a riguardo.

Tuttavia, esiste da tempo un metodo per controllare le vendite dei negozi. Si chiama Store Sales Measurement ed è un tool utilizzabile grazie al quale Google è a conoscenza dei movimenti del 70% delle carte in circolazione negli Stati Uniti d’America. Però, i dati forniti sono solamente statistici, e non si viene identificati con nome e cognome.

Un portavoce di Google fa sapere che il colosso americano non va a controllare i dati personali, e Mastercard conferma che i dati forniti servono solo a capire e verificare il funzionamento delle varie campagne pubblicitarie

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