Manovra 2019, l’ok dall’UE conferma le pensioni anticipate con quota 100 ed il reddito di cittadinanza

Il riscontro positivo in arrivo dalla Commissione UE evita la procedura d’infrazione e garantisce il via libera alle nuove pensioni flessibili ed agli assegni di cittadinanza all’interno della legge di bilancio.

Manovra 2019, l’ok dall’UE conferma le pensioni anticipate con quota 100 ed il reddito di cittadinanza

Dalla Commissione UE arriva la conferma sul raggiungimento di un accordo con il Governo italiano in merito alla legge di bilancio 2019 ed ai provvedimenti inseriti al suo interno, a partire dalle pensioni anticipate tramite la quota 100 ed il reddito di cittadinanza. Si tratta di un passaggio importante visto che in questo modo l’Italia evita per ora l’apertura della procedura d’infrazione per debito eccessivo, un provvedimento che avrebbe significato penalizzazioni importanti e costi onerosi per il bilancio.

D’altra parte, la trattativa è stata lunga e difficile, arrivando ad una conclusione positiva solo a poche ore dalla scadenza (ovvero il 19 dicembre). Il riscontro sembra ora poter sbloccare l’iter legislativo della legge di bilancio 2019, anch’esso proseguito finora al rallentatore proprio per dare modo di concludere il confronto tra Roma e Bruxelles. A questo punto il nodo passa al Parlamento, chiamato ad approvare in tempo utile la finanziaria ed evitare l’esercizio provvisorio, tanto che l’emendamento in grado di recepire le ultime novità sarebbe già pronto.

Manovra 2019 e accordo con l’UE: confermate le pensioni flessibili ed il reddito di cittadinanza

La notizia positiva giunge assieme alla conferma che la nuova Manovra avrà al proprio interno l’avvio delle pensioni anticipate tramite la quota 100 ed il reddito di cittadinanza senza ulteriori vincoli rispetto alle ipotesi delle scorse settimane, ma semplicemente con un piccolo slittamento nella loro disponibilità ai potenziali richiedenti. In precedenza la Commissione UE sembrava orientata a chiedere una ulteriore limatura proprio sul provvedimento con il quale l’esecutivo giallo-verde aveva deciso di avviare il superamento della legge Fornero.

Nel frattempo il Premier Giuseppe Conte, il cui intervento negli scorsi giorni sarebbe stato decisivo per evitare un ulteriore inasprimento dei provvedimenti e per far passare la linea della riduzione nel rapporto tra deficit e pil al 2,04% (dal precedente 2,4% ipotizzato negli scorsi mesi), è intervenuto a fare il punto della situazione davanti all’aula del Senato.

In merito all’accordo raggiunto con la Commissione UE, il Presidente del Consiglio ha evidenziato di non aver “ceduto sui contenuti, certo degli effetti virtuosi sul lungo periodo e comunque fermo nelle determinazioni assunte con il contratto di Governo, cioè rispondere all’esigenza fortemente avvertita di invertire le politiche di rigore che negli anni scorsi hanno aggravato la crisi”. 

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