LdB2019: su pensioni flessibili, flat tax e reddito di cittadinanza si va alla prova dei conti

Le ultime dichiarazioni in arrivo dal Governo giallo - vere annunciano il rispetto dei vincoli di bilancio, ma le riforme saranno solo all'inizio e per vederne il completamento bisognerà probabilmente attendere la fine della legislatura.

LdB2019: su pensioni flessibili, flat tax e reddito di cittadinanza si va alla prova dei conti

La discussione parlamentare per la legge di bilancio deve ancora iniziare, ma alla fine sembra che la quadra sui conti resterà uno dei criteri non derogabile nella scelta di quali misure avviare. Lo si comprende dalle ultime dichiarazioni in arrivo dalla maggioranza ed in particolare dal Ministro del Lavoro Luigi Di Maio e da quello dell’Interno Matteo Salvini, quando spiegano che il contratto di Governo verrà avviato con la prossima Manovra e sarà portato a compimento entro la fine della legislatura.

Ciò non toglie che dall’esecutivo restano le critiche per i vincoli imposti al Bel Paese e per il trattamento discriminatorio che avrebbe ricevuto nelle ultime settimane. “Se Francia e Spagna sforano da anni il tetto del 3% nessuno dice niente, mentre se l’Italia cerca di sfiorarlo per mettere in sicurezza il Paese e rilanciare i consumi degli italiani è un problema?” domanda Salvini, evidenziando le disparità di trattamento. L’esponente leghista aveva affermato nella giornata di ieri che la Manovra “sarà rispettosa di tutte le regole” e nonostante ciò comincerà ad avviare le prime riforme promesse in campagna elettorale su flat tax, flessibilità previdenziale e reddito di cittadinanza.

L’opposizione all’attacco: per i Dem sta per finire il tempo della propaganda

Mentre si attende di capire quali saranno gli effettivi margini di intervento nella prossima manovra (e quindi le conseguenze per i provvedimenti annunciati), l’opposizione torna all’attacco dopo le ultime dichiarazioni rilasciate dalla maggioranza. “Con la nota di aggiornamento al Def finirà il tempo della propaganda” ha evidenziato il deputato Dem Francesco Boccia, spiegando che si sarebbe potuto preparare un Def programmatico già quando il Governo si era appena insediato.

Al contrario, dalle elezioni sono ormai passati mesi ed il tempo trascorso non può essere recuperato, prosegue l’esponente dell’opposizione. Resta però evidente, conclude il parlamentare, la frenata rispetto al passato: infatti, il Governo “rispetterà i parametri europei sul bilancio cari ai popolari europei suoi alleati storici e non sforerà il 3%. Il nodo politico sarà capire cosa deciderà di fare il M5S” ha concluso il Deputato, intervenendo durante la trasmissione Omnibus della rete televisiva La 7.

Continua a leggere su Fidelity News