La "rivoluzione Iliad" causa un buco da 800 milioni di euro in TIM, che si salva con Kena Mobile

Kena Mobile è un'operatore low-cost che, in questo ultimo periodo, sta registrando un notevole successo. A conti fatti, però, tale risultato si rispecchia anche dalla parte di TIM?

La "rivoluzione Iliad" causa  un buco da 800 milioni di euro in TIM, che si salva con Kena Mobile

Per la telefonia mobile, questi ultimi mesi sono stati davvero caldi. L’arrivo di Iliad, in primo luogo, ha aperto ad un generale calo delle tariffe telefoniche e, di conseguenza, ad un minor ricavo rispetto a quanto preventivato ad inizio anno dagli operatori telefonici. Come se non bastasse, il ritorno alla fatturazione mensile, rispetto a quella a 28 giorni, ha peggiorato la situazione per i gestori di rete, sebbene non si possa dire lo stesso per quanto riguarda il cliente.

Non è un caso che, recentemente, si sia diffusa la notizia circa un buco da 800 milioni di euro in TIM: si tratta di un debito considerevole che crea non pochi malumori nel CDA di TIM. Lo stesso Amos Genish, amministratore delegato di Telecom Italia, ha confermato la difficile situazione su cui verte la società, specificando che tra i prossimi obiettivi rientri anche un alleggerimento generale della pressione di questi debiti. 

La strada che la società dovrà compiere, però, non è la più semplice che possa compiere. Player low-cost come Iliad sono tutt’ora presenti e aumentare le tariffe telefoniche potrebbe non essere, almeno in questo momento, la soluzione migliore da adottare (ad oggi, è difficile che un cliente abbia una tariffa superiore ai 10 euro al mese). A tutto questo, poi, si aggiunge la complessa situazione di Kena Mobile.

Nessun problema per Kena, ma rischia di diventare una zavorra

Considerando la sola Kena, non ci sarebbero particolari problemi da segnalare. L’operatore va più che bene e, stando ad alcune informazioni emerse recentemente, avrebbe superato il milione di clienti attivi (complici soprattutto le tariffe più che low-cost e la qualità della rete, affidata proprio a TIM). L’operatore low-cost di TIM, però, rischia di diventare ‘pericoloso’.

Gli operatori virtuali (e low-cost) hanno contribuito ad un deciso abbassamento dell’ARPU, l’indice che identifica il ricavo medio per singolo cliente. Se le tariffe non incontreranno futuri rincari (possibili nel corso dell’anno prossimo), Kena non aiuterà di certo a risanare il pesante debito di TIM e le promozioni winback, tanto adorate dagli utenti, potrebbero essere anche le più odiate dagli stessi operatori che le propongono.

Nel frattempo, i gestori telefonici avrebbero iniziato a fare pressione sulla telefonia fissa. Del resto Iliad non è ancora presente su quel mercato e, di conseguenza, gli operatori hanno ancora una certa ‘libertà’ nelle tariffe proposte.

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