La bocciatura di Mediaset Premium, de Puyfontaine: "Non è una Ferrari ma una Punto"

Arnaud de Puyfontaine ha stroncato Mediaset Premium, spiegando i motivi del mancato rispetto dei termini d'acquisizione del colosso da parte di Bolloré: "Te la presentano come una Ferrari, ma in realtà...".

La bocciatura di Mediaset Premium, de Puyfontaine: "Non è una Ferrari ma una Punto"

Mediaset Premium? Te la presentano come una Ferrari, ma in realtà non è altro che una Punto. Dichiarazioni firmate Arnaud de Puyfontaine, vicepresidente Telecom nonché braccio destro del magnate Vincent Bolloré, il quale la scorsa settimana aveva spiegato che non avrebbe rispettato i termini dell’accordo per l’acquisizione del 100% di Mediaset Premium in cambio del 3,5% di Vivendi.

Silvio Berlusconi e soci avevano ventilato l’ipotesi di azioni legali nei confronti di Bolloré in seguito al suo improvviso dietrofront, ma di recente de Puyfontaine ha voluto spiegare il perché di quella decisione così forte, motivando l’inaspettato gesto con queste parole: “Se mi dici che mi stai vendendo una Ferrari e poi viene fuori che è una Punto, allora abbiamo un problema“.

La denuncia dell’amministratore delegato di Vivendi ha nella fattispecie spiegato che i numeri della pay tv emersi dalle analisi siano molto distanti da quelli dichiarati in sede di accordo lo scorso aprile, in particolar modo per quel concerne le stime totalmente “irrealistiche” del business plan relativo al biennio 2017-2018.

L’unica soluzione sarebbe, a questo punto, ritrattare i termini per l’acquisizione di Mediaset Premium: in mancanza di una nuova via che possa accontentare entrambe le parti infatti, non è improbabile una totale cessazione dei rapporti tra i due attori in causa. Questo perché, come spiegato dallo stesso de Puyfontaine, Mediaset non è l’unico partner possibile: “Abbiamo diverse opzioni“.

Il progetto dell’imprenditore francese e di Vincent Bolloré è infatti quello di creare un gruppo che possa diventare, in breve tempo, un’azienda di contenuti leader a livello mondiale, in grado dunque di concorrere con colossi del calibro di Neflix e Sky. Ma per farlo, ovviamente, sono necessarie ben altre basi d’accordo.

Per quel che concerne le minacce di azioni legali invece, il vicepresidente Telecom si è detto assolutamente sereno: “Le parole in alcune versioni di Mediaset sono diffamatorie, e siamo pronti a discutere in tribunale: è inaccettabile che ci accusino di non onorare il contratto“.

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