Di Maio: l’ipotesi di uscire dall’Euro? Una sciocchezza

Il leader del Movimento 5 Stelle prende posizione sulla Manovra 2019 e sul rapporto deficit / Pil al 2,4%: nessun piano per uscire dall'Euro o dall'Unione Europea

Di Maio: l’ipotesi di uscire dall’Euro? Una sciocchezza

Dopo l’annuncio del Governo giallo-verde di voler portare il rapporto deficit / Pil al 2,4% con la prossima Manovra i mercati hanno reagito con la crescita dello spread ed il crollo della borsa, mentre le vendite hanno colpito in particolar modo il settore bancario. Una situazione data soprattutto dal fatto che la notizia ha preso in contropiede gli operatori di mercato, i quali si attendevano il mantenimento della precedente politica prudenziale. Ma l’interpretazione in arrivo dall’esecutivo non sembra comunque essere quella di una sfida al settore finanziario o ai tecnici dell’Unione Europea.

A confermare questa impostazione è stato il Ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, che ha espresso fiducia verso il ritorno ad un clima di tranquillità durante un’intervista rilasciata per Sky TG 24, ricordando che l’equilibrio di bilancio verrà garantito grazie al ritorno alla crescita del Paese, visto che con la NaDef è stato avviato anche “il più grande piano di investimenti della storia italiana”. 

La replica di Di Maio alle voci di un’uscita dall’euro: “tutte sciocchezze”

Non si è fatta attendere anche una decisa replica alle voci che sono circolate nelle scorse ore, riguardanti l’impostazione del Def come preludio ad una legge di bilancio pensata per uscire dall’euro o dall’Unione Europea. “Sono tutte sciocchezze” ha spiegato il Ministro del lavoro, confermando la volontà di mantenere il Paese all’interno dei circuiti internazionali esistenti. 

Il Focus del Governo ora si concentrerà sui tagli agli sprechi, tanto da far sorgere una vera e propria squadra definita come “mani di forbici, al fine di tagliare tutto il possibile. D’altra parte” prosegue Di Maio, “stiamo prendendo a prestito un po’ di soldi per finanziare due programmi elettorali che soddisfano gli elettorati. Il 2,4 di deficit si impone proprio perché abbiamo trovato tanti risparmi da fare, ma che andranno a regime l’anno prossimo”. 

Infine, in merito alla diatriba interna con i tecnici ministeriali, l’esponente pentastellato ha spiegato che devono mettersi al servizio delle persone comuni così come previsto e delineato dalla Costituzione, perché il loro compito è di allinearsi all’indirizzo fornito dal Governo e quindi a quello dei cittadini.

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