Dazi commerciali, la Cina risponde: "lotteremo fino alla fine, non abbiamo paura"

La Cina si sta preparando per rispondere alla guerra commerciale che scatenerà la decisione degli Stati Uniti di imporre dazi a oltre 100 prodotti cinesi.

Dazi commerciali, la Cina risponde: "lotteremo fino alla fine, non abbiamo paura"

L’idillio politico che sembrava essersi creato tra il presidente nordamericano Donald Trump e il suo omologo cinese Xi Jinping rischia di degenerare in un turbolento “divorzio”, a causa dell’imposizione dei dazi anti-Cina e della crescente tensione militare tra Pecchino e Taiwan, uno dei principali alleati di Washington nella regione.

Nella giornata di oggi, venerdì 23 marzo, la Cina ha annunciato di aver preparato una lista di 128 prodotti americani sui quali potrebbe imporre dazi del 15% e del 25%. Questa è la risposta dello stato asiatico alla decisione del presidente Donald Trump di colpire oltre 100 beni cinesi scatenando l’inizio di una guerra commerciale tra le due economie.

Il Ministero del Commercio cinese ha diffuso un comunicato con il quale ha anticipato dazi per un valore di 3 miliardi di dollari che colpiranno frutta secca, vino, carne di maiale, tubi di acciaio, scarti in alluminio provenienti dagli Stati Uniti. “Abbiamo intenzione di imporre dazi su alcune importazioni degli Usa per equilibrare le perdite che i dazi americani provocheranno sugli interessi cinesi“, si legge sul comunicato. 

Durante un’intervista dell’emittente cinese CGTN, Cui Tiankai, l’ambasciatore della Cina negli Stati Uniti  personaggio chiave nelle relazioni bilaterali tra i due paesi, ha sottolineato che mai il suo paese avrebbe voluto imbarcarsi in un confronto di questo tipo: “non avremmo voluto iniziare una guerra commerciale ma, se ce la impongono, lotteremo fino alla fine, non abbiamo paura”.

Pecchino si riserva anche la possibilità di frenare le importazioni di soia dagli Usa, che nel 2017 hanno superato i 30 milioni di tonnellate, e che rappresentano oltre il 57% delle esportazioni in questo settore, e gli acquisti di firme come Boeing, che fabbrica oltre la metà di tutti gli aerei commerciali cinesi, o General Motors, che vende più auto nella nazione asiatica che nel paese di origine.

Le borse asiatiche sono state contagiate dal pessimismo che da giovedì ha colpito Wall Street, e hanno iniziato la giornata con perdite significative. Dopo appena 10 minuti dall’apertura, la Borsa di Tokyo ha registrato un calo del 3,07 per cento.

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