Contratto della sanità rinnovato. Arretrati 2016 e 2017 in arrivo

Dopo un blocco che durava da quasi dieci anni, anche il terzo accordo, riguardante tre milioni di lavoratori nella Pubblica Amministrazione, si è concluso. Aumenti mensili di circa 85 euro.

Contratto della sanità rinnovato. Arretrati 2016 e 2017 in arrivo

Concluso all’Aran (l’Agenzia Rappresentanza Negoziale Pubbliche Amministrazioni) il contratto della sanità fermo da quasi 10 anni. Dopo il rinnovo delle Amministrazioni centrali e degli Enti locali, è arrivo a conclusione quello riguardante i contratti della Pubblica Amministrazione: l’aumento medio previsto dal contratto è di circa 85 euro ma, in alcuni casi, può arrivare fino a 95 euro. 

Marianna Madia, ministro per la Pubblica amministrazione e la Semplificazione, ha twittato che il contratto della sanità è stato firmato, poi ha ringraziato quanti, ogni giorno, si occupano della salute di tutti, e ha aggiunto: “Concluso un percorso a cui stiamo lavorando da quattro anni: il rinnovo del contratto, fermo da quasi 10 anni, di oltre 3 milioni di dipendenti pubblici“. Il post era corredato dall’hashtag #contratto.

Non può tacere la soddisfazione della Cisl e della Fp Cisl per la firma del contratto della sanità, Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl che – su Twitter – ha postato: “Un settore pubblico fondamentale per i cittadini dove lavorano persone di grande competenza e professionalità e a cui va tutta la nostra riconoscenza”. E conclude dicendo che questa è un’altra bella giornata per tutti: contrattazione, sindacato, e per lo stesso paese.

Serena Sorrentino, segretaria generale della Fp Cgil, ha parlato di un “primo passo per restituire la dignità a tutti coloro che lavorano prendendosi cura dei cittadini” e ha aggiunto “ma non ci fermiamo“.

Antonio Foccillo, segretario confederale Uil, ritiene che il contratto riconosca “i dovuti incrementi economici, in linea con l’accordo del 30 novembre, e le adeguate tutele”, inoltre ristabilisce un ruolo al sindacato rendendolo partecipe delle decisioni nei luoghi di lavoro.

Uno dei punti principali dell’intesa, ha detto la Fp Cgil, sono gli aumenti retributivi che possono arrivare a 95 euro mensili e il riconoscimento degli arretrati 2016 – 2017. A breve “ripartirà la contrattazione per il trattamento accessorio” e un concreto “aumento dei diritti” nei rapporti di lavoro che riguardano i permessi, i congedi, le ferie, le malattie. La strada del dialogo e del confronto è aperta: sul tavolo ci sono le assunzioni, la formazione, le risorse aggiuntive, e le riorganizzazioni.

Si dice insoddisfatto del contratto il sindacato autonomo Nursind che ha promosso uno sciopero nazionale e – a Roma – il sit-in degli infermieri, ritenendo “politico” il contratto. Il segretario nazionale, Andrea Bottega, hanno affermato: “Un testo irricevibile che non abbiamo sottoscritto“. 

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