La Pernigotti ha compiuto 158 anni di attività. Si tratta di una azienda leader nel settore dei dolciumi, che fino al 2013 è stata gestita da personale completamente italiano. Nel 2013, l’impresa è passata ad un gruppo turco. L’azienda non ha ancora chiuso ufficialmente, ma sono state avviate già le pratiche per 100 licenziamenti, e tra i piani futuri c’è proprio lo smantellamento della parte produttiva.
Lo stabilimento chiuso è quello di Novi Ligure, e 100 lavoratori sono stati mandati a casa. L’azienda aveva aperto nel 1860 e in questo enorme arco di tempo sono stati prodotti gianduiotti, torroni, uova di Pasqua, e prodotti per preparare gelati.
La produzione di alcuni prodotti era stata già spostata in Turchia, dunque il made in Italy ha iniziato a sparire con il passare del tempo, fino ad essere del tutto dissolto: nel prossimo futuro, si vorrà smantellare la produzione italiana, conservanto il marchio. In questo modo si possono vendere prodotti turchi sotto lo stesso marchio.
Posti a rischio e licenziamenti
I lavoratori e i rispettivi sindacati faranno di tutto per tentare di salvare i posti di lavoro con vari colloqui con i vertici. Ad esempio, la prima riunione si è tenuta alle ore 11.00 del 7 novembre. Alle 13.00 si tiene l’assemblea con i lavoratori per decidere la mobilitazione.
Il gruppo turco, quando nel 2013 comprò la Pernigotti, promise il rilancio e il ritorno agli anni d’oro, potendo addirittura affiancare delle produzioni innovative nei periodi delle ricorrenze tradizionali. Il risultato ottenuto però, è che ogni anno si chiudeva sempre in perdita. Negli ultimi 5 anni, le perdite registrate sono state pari a 13 milioni. A questo punto i turchi hanno deciso di abbandonare la produzione italiana a favore di quella turca, mantenendo lo stesso marchio, e dunque “spacciandola” per la stessa qualità.