Apple acquista Shazam, a favore di Siri ed Apple Music, per 400 milioni di dollari

Apple e Shazam, alla fine, hanno dovuto confermare le indiscrezioni delle scorse settimane. Cupertino ha davvero acquistato Shazam, col fine di integrarne meglio i servizi in iOS, per una cifra che, secondo alcuni, potrebbe aggirarsi sui 400 milioni di dollari

Apple acquista Shazam, a favore di Siri ed Apple Music, per 400 milioni di dollari

Se ne parlava da qualche settimana ma, alla fine, è giunta la conferma ufficiale: Apple, l’azienda nota in tutto il mondo per i suoi iPhone, ha ufficializzato l’acquisizione di Shazam, l’app capace di fornire il titolo delle canzoni ascoltate, che – d’ora innanzi – troverà casa in quel di Cupertino, con tutta una serie di ripercussioni sui servizi integrati in iOS…e sui concorrenti.

Dopo tanti rumors a riguardo, ad Apple non è rimasto altro che confermare l’avvenuta acquisizione di Shazam, per quanto l’accordo vada ancora formalizzato, vista la sede britannica di quest’ultima. Secondo TechCrunch, che per primo aveva anticipato le trattative tra le due realtà hi-tech, l’intesa si sarebbe raggiunta intorno alla cifra di 400 milioni di dollari, ben sotto il miliardo netto ottenuto in una valutazione degli investitori fatta nel 2015. 

Shazam, è bene ricordarlo, è nata – come società – nel 1999, ponendo la sua base a Londra e fornendo, sin da subito, servizi di riconoscimento musicale. Nel 2002, ciò avveniva inviando un SMS, nello UK, ed ottenendo – in riposta – il titolo della canzone ascoltata ma, con l’arrivo dell’iPhone e del suo app store nel 2007, avvenne la mutazione in forma di app, con l’esordio su iOS nell’anno seguente.

Da allora, l’app venne usata da centinaia di milioni di utenti, anche su altre piattaforme, rimanendo sempre molto popolare per i fan della mela morsicata: un successo, questo, che le valse complessivamente 143,5 milioni di dollari di investimenti raccolti (anche da Sony Music, Warner Music, ed Universal Music), con ricavi che – nel 2017 – si sono concretizzati in 40,3 milioni di sterline, frutto delle percentuali maturate dai servizi che consentono l’ascolto completo e l’acquisto delle canzoni riconosciute (Apple Music, Spotify, etc), dei banner pubblicitari, e del riconoscimento dei jingle televisivi, o degli oggetti al supermercato. 

L’accordo tra Shazam ed Apple, confermato anche dall’azienda londinese, dovrebbe portare ad una miglior integrazione dei suoi servizi all’interno di iOS. Ad oggi, le sue funzioni sono supportate da Siri, a cui basta chiedere il titolo della canzone che si sta ascoltando, ed in Apple Music, in grado di stilare raccolte in base alle canzoni riconosciute: quando l’accordo in questione entrerà a regime, Siri dovrebbe funzionare un po’ come il servizio “Now Playing” di Google che, in auge sui Pixel 2, permette di riconoscere le canzoni anche a display spento (essendo sempre attivo), mentre – con esso – anche Apple Music potrebbe essere in grado di concorrere meglio con Spotify che, di recente, ha stretto un accordo di compartecipazione del capitale con la divisione musicale di Tencent, l’azienda cinese realizzatrice di WeChat (l’omologo asiatico di WhatsApp).

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