Nuovo video dai jihadisti: altre quattro persone decapitate

Un altro orrore, questa volta in Sinai, viene trasmesso tramite il web. Mentre si assiste alla decapitazione dei quattro condannati, 43 caschi blu filippini sono stati presi in ostaggio dai qaedisti, al confine tra Siria e Israele

Nuovo video dai jihadisti: altre quattro persone decapitate

Un nuovo video è stato pubblicato sul web, che trasmette stavolta la decapitazione di ben quattro persone. Un gruppo di jihadisti vicino ad Al Qaeda ha eseguito la decapitazione di quattro persone in Egitto, nel Sinai, e ha deciso di trasmettere le immagini per seminare ancora paura e terrore. Nel filmato si vede perfettamente la figura del boia, naturalmente a volto coperto, che con un coltello stacca le teste ai poveri condannati. Dopo la decapitazione, le teste delle quattro vittime vengono appoggiate sui loro cadaveri e si vede anche l’immagine nitida dell’effetto che ha il sangue sulla sabbia, che si tinge di rosso dopo l’accaduto. Da quello che comunicano i jihadisti, i quattro morti sono spie del Mossad e “meritavano di morire”.

Il video dura più di 29 minuti, e comincia con una minaccia alle “spie” e una scritta che dice: “La porta del pentimento è aperta. Il nostro obiettivo non è tagliare teste ma impedire i danni ai musulmani”. Dopo una parte di video dedicato ai “martiri jihadisti”, la scena mostra nove di loro armati di pick-up e coperti in volto; dopo le accuse rivolte alle spie, uno del gruppo che sembra essere il capo afferra un coltello e comincia la carneficina. Le immagini di questa decapitazione sono terribili; se si sperava che dopo la morte di Foley non si sarebbero verificati altri eventi di questo tipo, di certo i governi si sbagliavano. Lo avevano già annunciato allora e gli atti di terrore infatti non accennano a diminuire.

Un’altra brutta notizia è stata diffusa alla tv panaraba al Arabiya: i Qaedisti hanno catturato 43 caschi blu dell’Onu in Siria. I 43 caschi blu, che sembra siano di nazionalità filippina, sono stati presi in ostaggio da un gruppo di miliziani qaedisti mentre si trovavano sulle Alture del Golan, proprio al confine con Israele. La cattura è avvenuta mentre erano in corso gli scontri tra i ribelli e le forze militari di Damasco. La notizia è stata anche confermata dall’ufficio del portavoce del Segretario Generale Ban Ki-moon, che dopo aver dato la comunicazione ha aggiunto: “Altri 81 peacekeepers hanno i movimenti ristretti alle loro posizioni nei pressi di Ar Ruwayhinah e Burayqah”.

 

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