Anche quest’anno il Blasco nazionale ha voluto dare il proprio contributo all’iniziativa chiamata Star Therapy, organizzata dalla onlus “Ansabbio”, e promossa dal suo presidente, il “Dottor Sorriso” Dario Cirrone, con lo scopo di portare un po’ di serenità all’interno dei vari reparti ospedalieri, grazie all’impegno di personaggi famosi. Vasco Rossi ha, infatti, deciso di ritornare all’ospedale Rizzoli di Bologna, come aveva fatto meno di un anno fa, per visitare di persona i pazienti e portar loro i propri auguri per le imminenti festività natalizie.
Durante la sua visita nei reparti di Chemioterapia, Oncologia, e Chirurgia, avvenuta mercoledì pomeriggio, il Komandante ha distribuito magliette autografate, e gadget vari, intrattenendosi con i pazienti, e con i loro familiari.
«Qui vedo delle realtà che mi fanno pensare che, in effetti, siamo molto fortunati» ha ammesso Vasco Rossi che, durante la sua visita, ha partecipato inoltre all’accensione del grande albero di Natale, alto sei metri, donato all’ospedale dall’Associazione Nazionale Spettacolo a Beneficio dei Bambini in Ospedale. «Sono qui in rappresentanza del mito. Mi fa piacere se si può portare gioia ai bambini con così poco. A me non costa nulla, e mi fa piacere» ha poi aggiunto, ricordando come, dopo la sua lunga degenza in ospedale di qualche anno fa, sia cambiata la propria prospettiva sulla vita, e sulla sua fragilità.
Non è la prima volta che il cantautore di Zocca fa beneficenza, anche se l’opinione pubblica non ne è completamente a conoscenza.
Vasco Rossi è, infatti, uno che crede che le opere benefiche vadano fatte in silenzio. «Io penso che la beneficenza si debba fare tirando fuori i soldi dal proprio portafoglio, senza troppo spettacolo e pubblicità» ha infatti affermato in passato, quando ha rifiutato di partecipare al concertone organizzato nel 2009, a favore dei terremotati in Abruzzo e, a quello del 2012, per i terremotati dell’Emilia Romagna. Solo a distanza di alcuni anni si è, infatti, saputo che la rockstar ha contribuito in maniera significativa per sostenere queste popolazioni.