Udine, vede l’auto del marito presso la casa di un’altra donna: aggredisce la presunta amante

Convinta che il marito fosse a casa della presunta amante, suona il campanello ed insieme alla figlia minorenne aggredisce la donna. Entrambe dai Carabinieri, danno due versioni opposte dell'accaduto.

Udine, vede l’auto del marito presso la casa di un’altra donna: aggredisce la presunta amante

Accaduto domenica pomeriggio in provincia di Udine, i carabinieri stanno ancora indagando sul caso, raccontato in versioni diverse dalle donne protagoniste del fatto. Vista l’auto del marito parcheggiata sotto la casa della presunta amante, la moglie suona il campanello dell’abitazione della donna, aggredendola subito dopo.

Il caso è stato segnalato alla Procura di Udine perché venga fatta chiarezza sul caso, ed è stata avvisata anche la Procura dei Minori di Trieste, essendo stata messa in mezzo una minorenne. Si tratta della figlia del marito accusato di adulterio, e della stessa donna che avrebbe aggredito la presunta amante.

Le due versioni della storia

La donna sposata si trovava in giro con la figlia minorenne quando avrebbe notato per puro caso la macchina del marito parcheggiata di fronte alla casa di un’altra donna, la stessa con cui era convinta che l’uomo avesse una relazione. Senza pensarci troppo, la moglie è scesa dall’auto e si è recata insieme alla figlia all’entrata della casa della (presunta) colpevole, suonando il campanello per avere un confronto con l’amante, e cogliere il marito sul fatto. Da questo momento, però, le due versioni riportate ai carabinieri sono completamente diverse.

La presunta amante ha denunciato la moglie di averla aggredita colpendole la testa con un ombrello, ferita ben visibile ai militari e, secondo i medici di Udine, guaribile in sette giorni. Oltre all’aggressione, la moglie e la figlia sono state accusate di aver anche sequestrato il cellulare della donna, per assicurarsi non ci fossero tracce di messaggi e chiamate ricevute o fatte al marito e padre di famiglia.

Ciò che hanno affermato la moglie e la figlia, invece, è che si sono difese da una minaccia che proprio la presunta amante avrebbe fatto ad entrambe. La 41enne accusata, infatti, sarebbe uscita di casa con un coltello in mano, obbligando così la donna a difendersi con l’ombrello. Riguardo il cellulare, invece, riportato ai carabinieri proprio dalla madre e dalla figlia che ne erano ancora in possesso, sarebbe stato ritrovato proprio da queste due per terra, e dato ai militari con la volontà di restituirlo.

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