Taranto: non le fanno la tac e muore, sei medici indagati

Il caso di Irene Francia ripropone il tema degli accertamenti: come sapere quando sono inutili e quando salvano la vita? La donna avrebbe potuto salvarsi se solo i medici le avessero fatto una Tac.

Taranto: non le fanno la tac e muore, sei medici indagati

Il caso di una paziente morta senza aver potuto fare un Tac apre le polemiche sugli accertamenti, su come e quando diventano necessari. I medici che non hanno prescritto la Tac si trovano ora indagati per il reato di omicidio colposo. Il caso apre tanti interrogativi sulla manovra per la sanità e pone il quesito importante su come individuare il confine tra l’esame inutile e quello che salva la vita.

La donna deceduta si chiamava Irene Francia, era una mamma a tempo pieno ed è morta tre giorni dopo essere entrata in coma nonostante un intervento chirurgico alla testa. La procura di Taranto ha indagato sei persone e ha anche disposto l’autopsia sul corpo della donna, che andrà ad individuare le cause della morte. La tragedia di Irene è iniziata il 14 luglio, quando ha avvertito un forte mal di testa, annebbiamento della vista e conati di vomito. La donna aveva già capito che non era una cosa da nulla poiché anche la sua mamma era morta otto anni prima con gli stessi sintomi. 

La diagnosi era aneurisma cerebrale e Irene, 40 anni, era disperata perché aveva riconosciuto gli stessi sintomi. Così aveva confidato al medico in servizio al pronto soccorso dell’ospedale Moscati di Taranto: «Ho paura sia un aneurisma, mia mamma ci è morta, fatemi una Tac subito». Al suo appello non è seguito nulla e il medico, dopo aver disposto le analisi, l’ha rimandata a casa. A distanza di tre giorni dopo Irene sta di nuovo male e il marito, Nicola Nazaro, la porta al Santissima Annunziata. Anche qui Irene ripete il suo sospetto: «E’ un aneurisma, fatemi una Tac».

Ma neanche qui le credono e Irene torna nuovamente a casa. E’ qui che il 22 luglio Irene Francia entra in coma e così il marito la porta d’urgenza al Moscati. Ora che i medici hanno capito la gravità del caso per Irene non c’è quasi nulla da fare. I medici tentano un intervento in laparoscopia e poi uno chirurgico in sala operatoria ma la mattina di sabato 25 per Irene viene dichiarata la morte cerebrale. La donna lascia il marito e tre figlie di 5, 9 e 23 anni, la sua bella famiglia di cui era tanto innamorata. Ad Irene una TAC forse avrebbe salvato la vita.

Continua a leggere su Fidelity News